“Due poli orientano il pontificato di Francesco, la semplicità e l’essenzialità”, “una certa sobrietà, anche quando viene qui in ospedale, ci dice non voglio dare fastidio, il suo passare dal retro”. Lo ha detto il cappellano del policlinico Agostino Gemelli, don Nunzio Currao, celebrando la messa dell’ora di pranzo dedicata alla “salute” e alla pronta guarigione di Papa Francesco, ma particolarmente sentita dai tanti che hanno partecipato anche per la scomparsa in queste ore, sempre al Gemelli, del chirurgo vascolare Gregorio Cina, che ha prestato per moltissimi anni la sua opera al Policlinico.
Don Currao ha rievocato anche alcuni aneddoti per ritrarre la semplicità e l’essenzialità di Papa Francesco che richiamano a un messaggio di “radicalità”. “E’ sempre andato fin dal giorno dopo la sua elezione nel marzo del 2013 a pregare la Salus Populi romani, la Madonna della salute di Santa Maria Maggiore”, ha spiegato. “Lui porta davanti a Maria tutto ciò che ha nel cuore. Quel giorno – è stato il ricordo – dopo la sua elezione aveva con sè l’allora vicario di Roma, il cardinale Agostino Vallini, quello che fece affacciare con lui dal loggione. E ci raccontava il cardinal vicario qualche giorno dopo, che il Papa nel tragitto in macchina verso Santa Maria Maggiore era fortemente impressionato dalla ressa di gente attorno all’auto e chiese a Vallini, ma perchè tutte queste persone sono qui? E Vallini gli rispose, ma sono per Lei Santo Padre. E lui, di rimando, ‘la francescanite acuta finirà presto’. Ecco, per dire, anche di fronte a tutto questo entusiasmo.
“Sapete che come comunità stiamo offrendo dei momenti intensi di preghiera, l’adorazione eucaristica, la messa, il rosario, per la salute del Santo Padre. E quindi continueremo perché mi pare che qualche effetto positivo lo stia dando”, dice ancora il Cappellano. “Le terapie fanno il loro corso – ha aggiunto – ma noi sappiamo quanto è importante anche la terapia spirituale, quella della eucaristia”.