L’itinerario religioso che abbiamo scelto per il Sabato Santo è il centro della cristianità: la Basilica di San Pietro.
Chi entra nella Basilica di San Pietro resta impressionato dalle dimensioni dell’edificio: il pavimento di marmo copre una superficie di due ettari e duecento metri; la navata centrale è lunga centottantasei metri e trentasei centimetri; (la Cattedrale di Parigi è lunga centotrenta metri e la Cattedrale di New York e lunga soltanto centouno metri!); il baldacchino bronzeo del Bernini è alto trenta metri (quanto un palazzo di dieci piani!); e le pietre usate per la costruzione della Basilica sono incalcolabili.
Una sola pietra
Ma … in verità, nella Basilica di San Pietro c’è una sola “pietra”; anzi, c’è una persona alla quale Gesù ha dato il nome di “pietra”. Attorno a questa “persona-pietra” è nata la Basilica e a questa “persona-pietra” è diretta l’attenzione e la devozione di coloro che entrano nel Tempio.
Ma, chi è Pietro? Perchè la sua persona è così importante? Ci risponde il racconto dei vangeli. L’evangelista Giovanni riferisce che, quando Gesù incontrò il pescatore Simone per la prima volta, gli disse subito: “Ti chiamerai Kefas (= pietra, roccia; poi il nome è diventato “Pietro”)” (Gv 1, 42).
Simone certamente non poté subito capire il significato del cambiamento del nome, ma Gesù aveva un progetto ben preciso. E un giorno, mentre si trovava con gli apostoli vicino alle sorgenti del Giordano, in risposta alla bella professione di fede di Simone, Gesù disse: “Tu sei Pietro e su questa pietra io edificherò la mia Chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa” (Mt 16,18).
L’intenzione di Gesù è chiara: Egli vuole che la Sua Chiesa abbia un punto di riferimento che garantisca l’unità dei discepoli, nonostante le spinte disgregatrici dell’orgoglio umano. E questo punto di riferimento, questa roccia sulla quale Gesù si impegna a costruire la Sua Chiesa è Pietro.
L’ora della passione
Nell’ora della passione – lo raccontano lucidamente i Vangeli – Pietro ebbe un momento di fragilità e cadde nel baratro del rinnegamento. Ma Pietro ebbe l’umiltà di piangere e di chiedere perdono: e Gesù fu felice di perdonarlo!
Non solo. Gesù riconfermò Pietro nel ruolo che aveva pensato per lui.
Infatti, dopo la Risurrezione, lungo le rive del lago di Galilea, Gesù per tre volte disse a Pietro: “Pasci i miei agnelli” (Gv 21,15); “Pasci le mie pecorelle” (Gv 21,16); “Pasci le mie pecorelle” (Gv 21,17). E aggiunse: “In verità, in verità ti dico: quando eri più giovane ti cingevi la veste da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio, tenderai le tue mani e un altro ti cingerà la veste e ti porterà dove tu non vuoi” (Gv 21,18). L’evangelista Giovanni commenta: “Questo gli disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio” (Gv 21,19).
Le parole profetiche di Gesù si sono compiute a Roma, sul colle Vaticano, durante la persecuzione di Nerone negli anni 64-67 dopo Cristo. Qui, sul colle Vaticano, Pietro ha versato il sangue della sua fedeltà a Gesù; qui, sul colle Vaticano, Pietro è morto crocifisso, come il suo Maestro; qui, sul colle Vaticano, poco distante dal circo di Nerone, Pietro è stato sepolto e, sul luogo della sua sepoltura, oggi sorge l’altare papale circondato dalla grande Basilica; qui, infine, Pietro, insieme al sangue che ha bagnato le zolle di Roma, ha lasciato l’eredità della sua missione nella Chiesa. E, infatti, il Vescovo di Roma è il successore di Pietro; e la Cattedra del Vescovo di Roma subito è stata chiamata la “Cattedra di Pietro”.
Abercio, Vescovo di Ierapoli nella Frigia (attuale Turchia), sul finire del II secolo scrisse: “Lui (= Gesù ) mi mandò a Roma a contemplare la reggia, a vedere la Regina dal manto e dai sandali d’oro”. Perchè Abercio chiama “Regina” la Chiesa di Roma? Evidentemente perchè in essa continua la missione di Pietro, che, per volere di Gesù, deve pascere e tenere in unità tutto il gregge.
Il sangue di Pietro
Sempre sul finire del II secolo, Sant’Ireneo, Vescovo di Lione, scrive: “Con questa Chiesa (= la Chiesa di Roma), per la sua maggiore autorità deve accordarsi ogni Chiesa, cioè i fedeli che provengono da ogni parte” (Adversus Haereres, Libro III). Perchè ogni Chiesa deve accordarsi con la Chiesa di Roma? C’è una sola possibile spiegazione: la Chiesa di Roma è la Chiesa di Pietro; è la Chiesa nella quale continua la missione di Pietro.
La visita alla Basilica di San Pietro aiuti ogni pellegrino a sentire la voce potente del sangue di Pietro, il quale, superata ogni paura, qui, nel circo di Nerone disse a Gesù con la forza del martirio: “Signore, Tu sai tutto! Tu sai che io ti amo!” (Gv 21,17). Oggi noi siamo chiamati a ripetere le meravigliose parole di Pietro con la fedeltà della nostra vita al Vangelo di Gesù.
Tutte le informazioni cliccando qui