Un lungo cammino dal mare all’ Appennino romagnolo. Da sempre i passi dei pellegrini o, per meglio dire, dell’homo viator, vanno verso mete significative e simboliche dove oltre all’arte e alla storia, si respira aria che entra nel cuore. Questo itinerario vuole essere una proposta non solo per vivere il Giubileo straordinario della Misericordia, ma una occasione per scoprire una terra di antica fede, prima ancora che luogo di un’esistenza laboriosa. Conoscere un territorio significa apprezzarne l’accoglienza, l’enogastronomia, l’arte e la cultura.
Il percorso
Un itinerario che resta nel cuore per riscoprire il valore educativo e spirituale del turismo in preghiera. Il percorso è composto di varie tappe che possono essere effettuate come uno si trova meglio: vedi volantino. Per avere una testimonianza della sua esperienza può richiedere le credenziali che certifica lo stato di ‘pellegrino’. Pellegrino è colui che si reca ad un luogo di culto cristiano, con l’intenzione di rafforzare la propria fede. Impegna il richiedente ad un comportamento rispettoso verso chi presta ospitalità e verso coloro che può incontrare lungo il cammino. Consente l’accesso alle strutture ospitali e raccoglie i timbri della tappa, che attestano il percorso fatto. E’ documento valido per conseguire il certificato di fine pellegrinaggio presso la segreteria del Piccolo in corso Matteotti 10 Faenza.
La prima tappa
È la prima tappa del cammino Viae Misericordiae, è praticamente tutta pianeggiante ed attraversa zone molto diverse tra loro. Dall’Abbazia di Pomposa nel comune di Codigoro, in provincia di Ferrara si percorre in direzione est la strada della bonifica di valle Giralda per arrivare alla vecchia Via Vecchia Corriera che era la prima strada della zona limitrofa al Boscone della Mesola tra dossi e valli, girando a dx verso sud in direzione Volano. Attraverseremo un ponte sull’idrovora della Falce, località Taglio della Falce, toponimo che richiama la forma della Sacca di Goro che si incunea nel Boscone della Mesola. Si prosegue nello stupendo residuo vallivo chiamato Porticino, per arrivare, lasciando a sx la chiesa di forma esagonale in località Volano spesso chiusa ma in Abbazia di Pomposa possono indicare le aperture e attraverso il Po di Volano, si arriva al lido di Volano nel comune di Comacchio. Gireremo a sx in direzione est per arrivare nel bosco di Volano, che era parte del bosco della Mesola che proseguiva dopo il Taglio della Falce. Non percorreremo tutta la strada che porterebbe sulle spiagge ma gireremo a dx verso sud nel sentiero forestale che attraversa il bosco perpendicolarmente. Non vedremo spesso il cielo perché sommersi dai pini marittimi, querce e lecci, non bisogna essere particolarmente fortunati ma silenziosi per vedere branchi di cervi e caprioli che vivono nel bosco. Arriveremo o meglio sbucheremo sul mare, qui naturale. Questo itinerario prevede il passaggio al lido delle Nazioni seguendo la spiaggia per evitare la strada e secondo il periodo e il traffico vacanziero. Costeggeremo la spiaggia sempre in direzione sud passando dal Lido delle Nazioni, Lido di Pomposa Lido degli Scacchi per arrivare a Porto Garibaldi. Risaliremo dalla spiaggia per immetterci in via dei Mille girando a ovest per un piccolo tratto per girare nel sentiero a sud che porta in via Salemi, la percorreremo tutta arriveremo in via Giuseppe Bandi poi in via Giovane Italia, arriveremo in via Mentana, gireremo a sx poi a dx imboccando via Nino Bixio via Maggiore Leggero e via Caiazzo ci porteranno in via Nino Bonnet, gireremo a dx e in cento metri saremo arrivati al termine della tappa, presso la Chiesa Madonna del Mare.
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