Molti santuari mariani calabresi hanno uno stretto legame con la storia e la cultura più antica del territorio in cui sorgono, come il celebre Santuario della Madonna di Polsi (o Madonna della Montagna), nel Comune di San Luca, in provincia di Reggio Calabria. Il pellegrinaggio a Polsi, nel cuore del Parco Nazionale d’Aspromonte, reca in sé la devozione di una comunità locale profondamente legata al rito mariano.
Il santuario di Polsi
La tradizione narra di un pastore che aveva smarrito un bovino nella vallata. Lo ritrovò inginocchiato dinanzi a una croce di ferro scavata nel terreno, dove apparve la Madonna col Bambino chiedendo di edificare un luogo di culto in quel preciso punto. Sorse così il Santuario di Polsi, presso cui ogni anno i devoti compiono il tradizionale pellegrinaggio alla Madonna della Montagna. Risalendo la costa tirrenica, il nostro ipotetico “cammino mariano calabrese” fa tappa a Tropea, uno tra I Borghi più Belli d’Italia nonché Bandiera Blu, in provincia di Vibo Valentia, lungo la Costa degli Dei.
Santuario di Santa Maria dell’Isola
Qui sorge l’iconico Santuario di Santa Maria dell’Isola, la chiesa in cima allo scoglio più famoso della Calabria, che si ammira dall’affaccio cittadino rivolto alla marina sottostante. Ogni anno, tra maggio e settembre, convergono in questo luogo pellegrini devoti alla Madonna provenienti da tutta Italia, che per voto sono soliti salire in ginocchio la lunga e ripida scala che conduce al santuario, ricavata tra gli speroni della falesia.
Nel catanzarese vale la pena soffermarsi sulla storia del Santuario della Madonna di Porto. In questo caso la nascita della basilica si identifica con la storia del giovane Pietro Gatto. Siamo nel 1751 e il giovane si rifugia tra i boschi di Gimigliano per sfuggire alla giustizia, fino a quando la Madonna di Costantinopoli appare in sogno e lo induce a convertirsi e innalzare un luogo di pellegrinaggio e fede. Le origini storiche di questa devozione sembrano discendere da Napoli e dal culto mariano orientale diffuso tra ‘500 e ‘600. Come molte altre icone mariane calabresi, l’immagine di questa Madonna è del tipo Achèropita, ovvero “non realizzata da mano umana”.
La suggestiva località, affacciata sul Mar Ionio nei pressi dell’omonimo Parco Archeologico Nazionale il cui simbolo è proprio la colonna del Tempio di Hera Lacinia, ospita il santuario mariano più importante del crotonese. La semplicità dell’edifico, imbiancato a calce in stile mediterraneo, contrasta con lo sfarzo e la suggestione del pellegrinaggio a Capo Colonna che si svolge ogni anno la terza domenica di maggio: una processione notturna (la “Notte delle Notti”) che parte dal Duomo di Crotone, dove è custodito il Quadro della Madonnaportato a spalla, e raggiunge il santuario con canti e liturgie.
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