Con una superficie nove volte più grande della Francia, l’Amazzonia può sembrare uno stupefacente pianeta verde, dove l’armonia tra uomo e natura incantatrice è un dato di fatto, se non fosse per la deforestazione di cui si parla da oltre 30 anni. Problema tutt’altro che risolto ma purtroppo non ancora considerato una priorità, almeno nell’agenda dell’Occidente.
La prefazione di Papa Francesco
Nel suo ultimo libro, “Amazzonia, viaggio al tempo della fine”, con prefazione di Papa Francesco, il giornalista vaticanista Raffaele Luise racconta l’emergenza Amazzonia, “uno specchio simbolico e pratico del nostro mondo sospeso sull’orlo dell’abisso, dove la parabola degli indios che vanno estinguendosi, si fa metafora dell’universale naufragio dell’umanità”.
La presentazione con il card.Zuppi
Il libro verrà presentato domani 8 maggio alle 20 al Savoia Regency Hotel di Bologna dallo stesso Luise in dialogo con il cardinale Matteo Zuppi, in un incontro promosso dal Rotary Club Bologna Valle del Savena. Nel libro il dramma crescente dell’Amazzonia emerge dal racconto di due mesi di viaggio e oltre 35mila chilometri vissuti da Luise nel 2021, dalla frontiera orientale ai confini con Colombia e Perù, navigando nel dedalo infinito di vie d’acqua su cui si affacciano città popolose e villaggi, fino a raggiungere aree interne impervie e precluse ai più. Ne emerge un quadro fatto di devastazioni vastissime, assalti inesorabili alla foresta, violenze sui nativi e cancellazione delle loro ancestrali radici.
Le decimazioni di intere comunità
Un depauperamento incontrollato e predatorio, “quasi sempre consentito dalla politica di governo, pronta a spalancare le porte a progetti solo speculativi delle multinazionali, che lasciano terra bruciata al loro passaggio”. Non mancano decimazioni di intere comunità, crimini impuniti di nativi, ultimi testimoni di un’antica sapienza. Su 256 popoli e 150 lingue, si calcolano 900mila gli indios in fuga verso zone sempre più impenetrabili o nelle periferie anonime delle città di Manaus e Belem. Un diario di viaggio che è un invito a una presa di coscienza collettiva: scrive Papa Francesco a fine prefazione, “L’Amazzonia è una terra-chiave, è un luogo-simbolo, è un laboratorio in cui sperimentare l’ecologia integrale. Purtroppo, fino ad ora, il bilancio è negativo, gravemente negativo. Saremo in grado di invertire la tendenza?”.