Sarà distribuito oggi gratuitamente in Sicilia e Calabria con ‘La Repubblica’ un racconto per immagini e parole. Si chiama ‘L’angelo degli ultimi. Biagio Conte, il santo laico di Palermo’, il volume che ripercorre con gli scatti – molti inediti – di Mike Palazzotto e Igor Petyx e i testi di Claudia Brunetto la storia di Biagio Conte, il fondatore della Missione speranza e carità di Palermo, scomparso lo scorso 12 gennaio dopo una lunga malattia. Il libro, 143 pagine, martedì 28 febbraio sarà distribuito gratuitamente nelle edicole della Sicilia e della Calabria in regalo con ‘La Repubblica’. Oggi per presentarlo i giornalisti di ‘Repubblica Palermo’ hanno tenuto la riunione quotidiana di redazione nella sede della missione in via Decollati, alla presenza dell’arcivescovo del capoluogo siciliano, monsignor Corrado Lorefice, del governatore siciliano, Renato Schifani, del sindaco Roberto Lagalla e della prefetta Maria Teresa Cucinotta. Alla presenza degli studenti dell’Alberghiero Pietro Piazza e del Don Bosco Ranchibile.
Le parole dell’ Arcivescovo
“Il 15 settembre del 2018 Papa Francesco ha voluto essere qui – ha detto l’arcivescovo ricordando la visita del Pontefice nella cittadella dei poveri fondata dal missionario laico -. E’ venuto qui dove Biagio ci ha indicato la strada: lo sguardo dal basso, dai poveri, non per mera sollecitazione emotiva, ma perché questa è la chiave di lettura per rendere la terra una casa pacifica, dove ci incontriamo non come nemici ma come fratelli. La Missione è il segno che è possibile una bella contaminazione tra le diverse culture”. Nel volume, che raccoglie articoli già pubblicati su Repubblica e dedicati a fratel Biagio, si ripercorre l’intera vita del fondatore della Missione speranza e carità, dai primi passi sino all’ultima grande prova di sofferenza, la malattia vissuta sempre con lo sguardo rivolto agli ultimi. “Partendo da quel presente tragico, dai giorni del ricovero nell’infermeria della missione e dalla camera ardente siamo andati a ritroso nel tempo – spiega Brunetto -. Abbiamo raccolto le voci, le testimonianze di chi è stato con lui per oltre 30 anni, ognuno ci ha raccontato cosa ha significato per sé, e per la città intera, Biagio Conte”.
Punto di riferimento per la città
“Biagio Conte è stato un punto di riferimento per questa città – ha detto commossa la prefetta Cucinotta -, un vero San Francesco, anche se all’inizio della sua straordinaria opera nessuno lo aveva compreso. Era avanti in tutto. Quando ho partecipato all’ultima messa celebrata negli giorni immediatamente precedenti alla sua scomparsa sono rimasta molto colpita. Biagio promanava un senso straordinario di bontà e purezza e su questa missione non deve calare il sipario”. Un impegno a proseguire l’impegno di fratel Biagio ribadito anche dal sindaco Lagalla. “Palermo è una città che storicamente ha vissuto e vive di stereotipi – ha detto -. Nessuno di noi qui potrebbe non riconoscere oggi l’immagine di un santo laico, il problema è tornare agli esordi quando nella città degli stereotipi qualcuno si voltava dall’altro lato e, indicando Biagio Conte, diceva: ‘E’ un pazzo’. Quello che non si conosce tende a fare paura e di ciò di cui si ha paura si diffida. Oggi il problema è rileggere questo percorso per non sbagliare in futuro: dare attenzione a questa missione è un atto doveroso, ma occorre andare avanti e non cristallizzare il presente. Il Comune non vive una stagione rosea, ma continueremo ad aiutare missione”.