In Messico, la Chiesa cattolica ha rivolto un appello ai cartelli della droga chiedendo di non commettere violenze almeno oggi in occasione del 12 dicembre, giorno della Vergine di Guadalupe, la più importante festa religiosa del Paese.
In un editoriale pubblicato sulla rivista dell’arcidiocesi, è stato chiesto alla criminalità organizzata una “tregua nazionale di pace”, che “non ci siano più morti” quel giorno e che “zittiscano le armi”. L’intervento in prima linea della Chiesa fa seguito anche all’omicidio del sacerdote Marcelo Pérez Pérez, avvenuto il 20 ottobre a San Cristóbal de las Casas, nel Chiapas.
“Il nostro Paese vive una situazione difficile e delicata sul piano della sicurezza pubblica, che oltre all’alto numero di morti, ha lasciato profonda tristezza e dolore in molte famiglie”, esordisce la missiva, rivolgendosi poi anche alla classe politica, che vive un momento di tensione dopo le elezioni di quest’anno.
“Sia l’inizio di un periodo in cui prevalgano il rispetto e il dialogo, in cui anche i gruppi politici abbandonino la comunicazione ostile e polarizzante, e si recuperi l’immenso valore della dignità umana, oggi così degradata”, afferma la Chiesa.