Gli avvenimenti si possono collocare attorno al 750. I fatti fanno riferimento ad un monaco basiliano, che aveva grandi dubbi di fede, in particolare riguardo l’Eucaristia. Un giorno, mentre celebra la Messa nella chiesa dei Santi Legonziano e Domiziano, era ancor più tormentato dai suoi dubbi. Improvvisamente, al momento della consacrazione, l’Ostia diviene carne ed il vino in sangue. Oggi le reliquie sono sempre visibili da tutti nella chiesa di san Francesco che sostituisce l’edificio antico.
Il miracolo
Nel 1970, l’Arcivescovo di Lanciano, in provincia di Chieti, in Abruzzo, con l’autorizzazione della Santa Sede, richiede al Dottor Edoardo Linoli, dirigente dell’ospedale d’Arezzo e professore di anatomia, istologia, chimica e microscopia clinica, un approfondito esame scientifico sulle Reliquie del Prodigio avvenuto dodici secoli prima. II 4 marzo 1971, il professore presenta un resoconto dettagliato dei vari studi eseguiti. Ecco le conclusioni essenziali:
- La «Carne miracolosa» è veramente carne costituita da tessuto muscolare striato del miocardio.
- II «Sangue miracoloso» è vero sangue: l’analisi cromatografica lo dimostra con certezza assoluta e indiscutibile.
- Lo studio immunologico manifesta che la Carne e il Sangue sono certamente di natura umana e la prova immunoematologica permette di affermare con tutta oggettività e certezza che appartengono allo stesso gruppo sanguigno AB.
- Le proteine contenute nel Sangue sono normalmente ripartite, nella percentuale identica a quella dello schema siero-proteico del sangue fresco normale (esame dell’elettroforesi delle proteine).
- Nessuna sezione istologica ha rivelato traccia di infiltrazioni di sali o di sostanze conservanti utilizzate nell’antichità allo scopo di mummificazione.
La scienza
Questa relazione è pubblicata in “Quaderni Sclavo in Diagnostica” (fasc. 3, 1971) e suscita subito un grande interesse nel mondo scientifico. Così nel 1973, il Consiglio superiore dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, nomina una commissione scientifica per verificare le conclusioni di Linoli. I lavori durano 15 mesi con 500 esami. Le ricerche sono le medesime di quelle effettuate dal prof. Linoli, con altri complementi. Più precisamente, fu affermato che i frammenti prelevati a Lanciano non possono essere assimilati a tessuti mummificati. In quanto alla natura del frammento di Carne, la commissione dichiara che si tratta di un tessuto vivente perché risponde rapidamente a tutte le reazioni cliniche proprie degli esseri viventi. La Carne e il Sangue di Lanciano quindi sono tali e quali sarebbero se fossero stati prelevati il giorno stesso da un vivente. Nell’estratto riassunto dei lavori scientifici della Commissione Medica dell’O.M.S. e dell’O.N.U., pubblicato nel dicembre del 1976 a New York e a Ginevra, si dichiara che la scienza, consapevole dei suoi limiti, si arresta davanti alla impossibilità di dare una spiegazione.
Miracoli Eucaristici nel Mondo – Mostra internazionale ideata dal servo di Dio, Beato CARLO ACUTIS