La Giordania nel cuore di Roma per raccontare le origini del cristianesimo nel paese medio orientale. L’occasione per conoscere meglio questa realtà è la mostra “Giordania: l’alba del cristianesimo”.
In occasione del 30° anniversario dell’instaurazione di piene relazioni diplomatiche tra Giordania e Vaticano, e in coincidenza con il Giubileo del 2025, il Palazzo della Cancelleria ospita la mostra realizzata dalla Santa Sede e del Royal Jordanian Institute for Interfaith Dialogue, dal Direttore generale del Comitato del sito battesimale, Rustum Makhjian, e dal Ministero del turismo e delle antichità giordano.
In mostra oggetti liturgici che recano simboli del culto cristiano e dell’arte sacra, e riflettono la sacralità dei Sacramenti della Chiesa, la venerazione dei santi e i legami tra il mondo tangibile e quello spirituale. Particolare un incensiere, colonne che facevano parte di antiche chiese, una bacinella per l’acqua santa, due pesci di vetro simbolo di Cristo, lampade a olio incise con il segno della croce, candelabri e molto altro.
Diversi mosaici pavimentali e le croci per le processioni nella liturgia e altre croci pettorali, ma anche quelle poste sulla porta di casa alla quale i visitatori bussavano, monete bizantine, targhe di pietra appese alle porte delle tombe e molto altro ancora.
La mostra si conclude con un un video che mostra le figure bibliche più importanti legate alla Giordania e i più piccoli possono imparare a realizzare un mosaico a forma di pesce.
La Giordania è sempre stata una meta di pellegrinaggio per i credenti cristiani e un luogo di incontro per culture e civiltà nel corso della storia. Il paese ospita un’importante serie di antichi siti cristiani costruiti in luoghi menzionati nella Bibbia, in particolare: il luogo del Battesimo, il Monte Nebo, dove il profeta Mosè trascorse gli ultimi giorni della sua vita, e il Castello di Machaerus, luogo della decapitazione di Giovanni Battista.
Il Paese arabo e il Vaticano cercano di promuovere la pace e il dialogo interreligioso attraverso le loro relazioni diplomatiche. Lavorano insieme anche per proteggere i luoghi sacri e affrontare le sfide globali nel quadro di valori morali e umanitari condivisi. (AS).