In questi giorni così belli, dove viviamo una città amica e capiamo che tutte le città possono diventarlo, giorni di incontro, di ascolto, di discussione, di tanta gioia e di impegno, capiamo che la pace è possibile, che un mondo di amore non è un sogno romantico, ma una realtà che ci fa “fare” tante cose che nessuno pensava avrebbe fatto o che ne fosse stato capace! Siamo tutti strani noi o è strano un mondo che non sa più cosa vuol dire amare?”. Lo ha detto questa sera il cardinale Matteo Zuppi, cardinale di Bologna e presidente della Cei, intervenendo a Padova, nella Basilica di Sant’Antonio, alla veglia di preghiera per la pace con circa mille giovani europei, tra cui 70 dall’Ucraina, promossa dalla Comunità di Sant’Egidio tramite il movimento Giovani per la Pace.
Le parole di Zuppi
“Questi giorni poi ci fanno scoprire e riscoprire – non si finisce mai – un’amicizia personale e globale, cioè per tutti”, inoltre “l’amore vince il male, ma con tanta passione, anche sacrificio. Se lo faccio per un amico lo faccio volentieri e se lo facciamo assieme siamo tutti più forti”, ha affermato il cardinale. Ma “il male più grande, terribile è la guerra, frutto di tanta cattiveria e complicità che poi diventa una macchina che distrugge tutto, ad iniziare dalla persona – ha proseguito -. Perché se l’amore produce amore il male produce male e sei faccio del male a qualcuno questo facilmente diventa cattivo anche lui. La guerra, tutte le guerre, ci coinvolgono tutti. E’ una pandemia. La nostra è amicizia è esattamente il contrario: è amicizia globale, cioè un bene senza confini”. Secondo Zuppi, inviato del Papa per la missione di pace in Ucraina, “la guerra produce un’epidemia di inimicizia con i suoi frutti terribili: l’odio, la violenza, la morte, la tortura, il disprezzo, la distruzione, gli sfollati, la rabbia, i muri pensando cos’ di stare sicuri o in pace. No, fratelli e sorelle, siamo tutti sulla stessa barca e solo insieme ne possiamo uscire. Siamo sempre sulla stessa barca, non solo durante il Covid, ma sempre e sempre possiamo uscirne solo insieme”.
La pace dipende da noi
“La pace dipende da ognuno di noi. Inizia da me – ha detto ancora -. Aboliamo la guerra e le armi dentro di noi e tra di noi. Siamo operatori di pace che la pace la regalano a tutti. Non vogliamo starcene in pace quando intorno c’è la guerra! Sarebbe da folli! Accenderemo delle luci ricordando i tanti paesi dove c’è la guerra. Un elenco lunghissimo e purtroppo dobbiamo dire che tante guerre durano da tanti anni, tutti sempre troppi. E la guerra continua sempre nel cuore e nelle menti, non finisce con il cessate il fuoco”.