Il Papa ha nominato il nuovo Prefetto della Dottrina della Fede, l’argentino Víctor Manuel Fernández, che assumerà il ruolo da metà settembre, e accompagna la nomina con una lettera all’interessato per indicare le linee che dovrà seguire il dicastero. “Il dipartimento che lei presiederà in altri tempi è arrivato ad usare metodi immorali. Erano tempi in cui più che promuovere la conoscenza teologica si perseguitavano eventuali errori dottrinali”, premette Papa Francesco aggiungendo: “Quello che mi aspetto da te è senza dubbio qualcosa di molto diverso”.
Le parole di Francesco
Francesco che non ci può essere “un unico modo” di esprimere la dottrina perché “le diverse linee di pensiero filosofico, teologico e pastorale, se si lasciano armonizzare dallo spirito nel rispetto e nell’amore, possono far crescere anche la Chiesa. Questa crescita armoniosa conserverà la dottrina cristiana più efficacemente di qualsiasi meccanismo di controllo”. Il Papa vuole anche con non ci si accontenti di “una teologia da tavolo, con una logica fredda e dura che cerca di dominare tutto”. Il “criterio fondamentale” – indica il Papa in questa lettera di accompagnamento alla nomina che è irrituale – è “considerare inadeguata qualsiasi concezione teologica che alla fine metta in dubbio l’onnipotenza di Dio e, soprattutto, della sua misericordia. Serve un pensiero che sappia presentare convincentemente un Dio che ama, che perdona, che salva, che libera, che promuove le persone e le chiama al servizio fraterno”. “Il pericolo maggiore si verifica quando questioni secondarie finiscono per oscurare quelle centrali”.