All’inizio dell’incontro con i giovani nella ‘Sportarena’ di Budapest, papaFrancesco ha ricevuto alcuni doni, che gli sono stati consegnati dal vescovo incaricato per la pastorale giovanile, mons. Ferenc Palanki. Tra questi anche il Cubo di Rubik, che il papa ha sollevato sorridendo tra gli applausi delle migliaia di giovani presenti nel palazzetto dello sport. Il celebre gioco fu inventato nel 1974 dal professore di architettura e scultore ungherese Erno Rubik.
Non si diventa grandi scavalcando gli altri
“Non si diventa grandi scavalcando gli altri, ma abbassandosi verso gli altri; non a discapito degli altri, ma servendo gli altri”. Così papa Francesco si è rivolto ai giovani ungheresi durante l’incontro nella ‘Sportarena’, a Budapest. “Vedete, amici, Gesù è felice che raggiungiamo grandi traguardi – ha detto -. Non ci vuole pigri e poltroni, non ci vuole zitti e timidi, ci vuole vivi, attivi, protagonisti. E non svaluta mai le nostre aspettative ma, al contrario, alza l’asticella dei nostri desideri. Gesù sarebbe d’accordo con un vostro proverbio, che spero di pronunciare bene: Aki mer az nyer [Chi osa vince]”.
Vincere nella vita
“Ma come si fa a vincere nella vita? – ha quindi chiesto il Pontefice – Ci sono due passaggi fondamentali, come nello sport: primo, puntare in alto; secondo, allenarsi”. “Hai un talento? Di sicuro ce l’hai! Tutti ne abbiamo. Non metterlo da parte pensando che per essere felice basti il minimo indispensabile – ha proseguito -. No, metti in gioco quello che hai. Hai una buona qualità? Investi su quella, senza paura!”, e “investi sui grandi traguardi della vita!”, tra cui “creare una famiglia numerosa, aiutare chi è bisognoso”, che “non sono desideri irrealizzabili”.
E poi allenarsi: “mai da soli ma con gli altri, nella Chiesa, nella comunità, insieme, vivendo esperienze comuni, facendo squadra. Penso, ad esempio, alle Giornate Mondiali della Gioventù, e colgo l’occasione per invitarvi alla prossima, che sarà in Portogallo, a Lisbona, all’inizio di agosto”. “Oggi invece c’è la grande tentazione di accontentarsi di un cellulare e di qualche amico. Ma, anche se questo è ciò che fanno tanti, anche se fosse quello che ti va di fare, non fa bene. E’ una cosa un po’ stupida”, ha aggiunto Francesco.
Aiutate il mondo a vivere in pace
“Prendere in mano la vita per aiutare il mondo a vivere in pace”. E’ l’invito rivolto da papa Francesco ai giovani durante l’incontro nella ‘Sportarena’ di Budapest, raccogliendo la sollecitazione della testimonianza di una ragazzo sul fatto che “lo zelo per la missione è anestetizzato dal nostro vivere nella sicurezza e nell’agio, mentre a non molti chilometri da qui la guerra e la sofferenza sono all’ordine del giorno”. “Lasciamoci scomodare da questo – ha esortato il Pontefice -, chiediamoci, ciascuno di noi: io che cosa faccio per gli altri, che cosa faccio per la società, che cosa faccio per la Chiesa, che cosa faccio per i miei nemici? Vivo pensando al mio bene o mi metto in gioco per qualcuno, senza calcolare i miei interessi? Per favore, Interroghiamoci sulla nostra gratuità, sulla nostra capacità di amare secondo Gesù, cioè di servire”.