”L’aumento di atti di violenza e di autolesionismo, fino al gesto più estremo di togliersi la vita, sono segni di un disagio preoccupante e complesso”. E’ l’allarme lanciato dal Papa in occasione dell’udienza ai membri del Consiglio Nazionale dei Giovani. ”Voi sapete – ha osservato- che, nel mondo, i suicidi giovanili non si pubblicano tutti, si nascondono. È un cambiamento d’epoca, una metamorfosi non solo culturale ma anche antropologica. Per questo è fondamentale un cammino educativo che coinvolga tutti. Posso dire che serve un ”villaggio dell’educazione” dove, nella diversità, si condivida l’impegno a generare una rete di relazioni umane e aperte. Serve un patto, un’alleanza, tra coloro che desiderano mettere al centro la persona e, allo stesso tempo, sono disposti a investire nuove energie per la formazione di chi sarà al servizio della comunità”.
”Non siate pensionati della vita”, non cedere alla ”dittatura della droga”, ha continuato il Papa. Bergoglio ha invitato a ”continuare a impegnarsi con fiducia, prima che la gioventù se ne vada”. ”La speranza non delude! Sentite bene questo: la speranza non delude. Mai. Con queste parole ho indetto il Giubileo Ordinario del 2025. Mi ha fatto piacere – ha confidato Francesco – leggere dalla vostra ”Quarta Rilevazione dell’Indice di Fiducia” che la speranza è l’atteggiamento interiore in cui i giovani italiani oggi si riconoscono di più. Incontriamo spesso persone sfiduciate perché guardano al futuro con scetticismo e pessimismo. Quelle persone dalla faccia lunga, così… il pessimismo. È importante dunque sapere che i giovani italiani sanno essere artigiani di speranza perché sono capaci di sognare. Per favore, non perdere la capacità di sognare: quando un giovane perde questa capacità, non dico che diventa vecchio, no, perché i vecchi sognano. Diventa un ”pensionato della vita”. È molto brutto. Per favore, giovani, non siate ”pensionati della vita”, e non lasciatevi rubare la speranza! Mai! La speranza non delude mai!”.
Quindi, l’invito del Papa ”a fare ‘rete’, ma anche facendo ”chiasso”. È molto importante. In questo compito – di fare ”rete” e di fare ”chiasso” – vi invito ad essere voce di tutti, specialmente di chi non ha voce. E oggi c’è tanta gente che non ha voce, tanti esclusi, non solo socialmente, per i problemi di povertà, mancanza di educazione, dittatura della droga… ma anche di coloro che non sanno sognare. Fare ”rete” per sognare, e non perdere questa capacità. Sognare”. Il Pontefice ha pungolato le coscienze dei giovani lasciando loro due domande:” alcuni di voi – siete sposati, avete figli – voi sapete giocare con i bambini? Voi siete capaci di perdere il tempo per giocare con i vostri figli, o con i vostri nipotini? Voi siete capaci di questo? Questa capacità del gioco, E poi, un’altra domanda: voi siete capaci di accarezzare un anziano? Giocare con i bambini e accarezzare i vecchi. E oggi, nella nostra cultura, i bambini si lasciano crescere da soli, senza tenerezza, e i vecchi si mandano alle case di riposo, perché muoiano lì… Dobbiamo cambiare: giocare con i bambini e accarezzare i vecchi. E questo farà che la vostra gioventù sia feconda. Non dimenticate questo: bambini e vecchi. Permettetemi, infine, di consegnarvi la cosa più importante, quella verità che per un cristiano non dovrebbe essere mai taciuta. È un annuncio che riguarda tutti, giovani e anziani, e che abbiamo sempre bisogno di riascoltare: ”Dio ti ama, sai”, ”Dio ti ama”, ”Cristo ti salva”, ”Egli vive!”. Se Egli vive, allora la speranza non è vana. Il male, il pessimismo, lo scetticismo non avranno l’ultima parola. E tanti giovani cadono in questo scetticismo, pure sostenuto dalla droga”.
Foto: Vatican Media