“E’ importante ‘che venga assicurata la gratuità delle procedure” di nullità matrimoniale “perché la Chiesa manifesti l’amore gratuito di Cristo dal quale tutti siamo stati salvati'”. Lo ha detto oggi il Papa inaugurando l’Anno giudiziario della Rota Romana. Il Pontefice, nel parlare della riforma del processo di annullamento del matrimonio, ha ricordato: “Ho voluto che al centro della riforma ci fosse il vescovo diocesano. A lui infatti spetta la responsabilità di amministrare la giustizia nella Diocesi, sia come garante della vicinanza dei tribunali e della vigilanza su di essi, sia come giudice che deve decidere personaliter nei casi in cui la nullità risulta manifesta, ossia mediante il processus brevior quale espressione della sollecitudine per la salus animarum”.
“Pertanto ho sollecitato l’inserimento dell’attività dei tribunali nella pastorale diocesana – ha detto il Santo Padre – incaricando i vescovi di assicurare che i fedeli siano a conoscenza dell’esistenza del processo come possibile rimedio alla situazione di bisogno in cui si trovano. Rattrista a volte venire a sapere che i fedeli ignorano l’esistenza di questa via”.
Il Pontefice ha, poi, sottolineato che “i coniugi uniti nel matrimonio hanno ricevuto il dono dell’indissolubilità, che non è una meta da raggiungere con il loro sforzo, né tantomeno un limite alla loro libertà, ma una promessa di Dio la cui fedeltà rende possibile quella degli esseri umani”.
Rivolgendosi ai giudici, Il Papa ha aggiunto: ”Il vostro lavoro di discernimento sull’esistenza o meno di un valido matrimonio è un servizio alla salus animarum, in quanto permette ai fedeli di conoscere e accettare la verità della propria realtà personale”.
Quindi ha esortato ad un’applicazione attenta delle norme: ”È evidente – ma ci tengo a ribadirlo in questa sede – che la riforma interpella in modo forte la vostra prudenza nell’applicare le norme. E questo richiede due grandi virtù: la prudenza e la giustizia, che devono essere informate dalla carità”. Infine, ha incoraggiato i giudici della Rota: ”Cari fratelli, la Chiesa vi affida un compito di grande responsabilità, ma prima ancora di grande bellezza: aiutare a purificare e ripristinare le relazioni interpersonali”.
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