“La Madre di Dio, che dopodomani celebreremo come Beata Vergine del Monte Carmelo, doni conforto e ottenga la pace a tutte le popolazioni che stanno oppresse dall’orrore della guerra”. Lo ha detto Papa Francesco all’Angelus. “Per favore – ha aggiunto il Pontefice -, non dimentichiamo la martoriata Ucraina, la Palestina, Israele, il Myanmar”. “Nella Domenica del Mare preghiamo per coloro che lavorano nel settore marittimo e per chi si prende cura di loro”, ha detto il Pontefice. Dopo la preghiera, Papa Francesco ha salutato: i partecipanti al Congresso internazionale dei laici dell’Ordine di Sant’Agostino; le suore della Sacra Famiglia di Nazaret “che celebrano il capitolo generale”; i giovani di Lusson (Alto Adige); il Consiglio dei giovani del Mediterraneo che “si richiamano al messaggio del venerabile Giorgio La Pira”; e i partecipanti al Corso internazionale per formatori Regnum Christi; e, in fine, i fedeli polacchi radunati al Santuario della Madonna Nera di Częstochowa.
L’Angelus
“Il Vangelo non si annuncia da soli, ma insieme, come comunità, e per questo è importante saper custodire la sobrietà”, ha detto Papa Francesco commentando il Vangelo di oggi, in cui Gesù “invia i suoi discepoli per la missione”, e “li invia ‘a due a due'”, raccomandando loro “una cosa importante: di portare con sé solo il necessario”. “Saper essere sobri nell’uso delle cose, condividendo le risorse, le capacità e i doni, e facendo a meno del superfluo, per essere liberi, il superfluo ti fa schiavo, e anche perché tutti abbiano ciò che serve a vivere in modo dignitoso e a contribuire attivamente alla missione – ha spiegato il Pontefice -; e poi essere sobri nei pensieri e nei sentimenti, abbandonando i preconcetti e le rigidità che, come bagagli inutili, appesantiscono e intralciano il cammino, per favorire invece il confronto e l’ascolto, e rendere così più efficace la testimonianza”. Francesco ha invitato a pensare “ad esempio a cosa succede nelle nostre famiglie o nelle nostre comunità: quando ci si accontenta del necessario, anche con poco, con l’aiuto di Dio, si riesce ad andare avanti e ad andare d’accordo, condividendo quello che c’è, rinunciando tutti a qualcosa e sostenendosi a vicenda”.
Un annuncio missionario
“E questo è già un annuncio missionario – ha detto -, prima e più ancora delle parole, perché incarna la bellezza del messaggio di Gesù nella concretezza della vita”. Per il Papa, “una famiglia o una comunità che vivono in questo modo, infatti, creano attorno a sé un ambiente ricco d’amore, in cui è più facile aprirsi alla fede e alla novità del Vangelo, e da cui si riparte migliori, più sereni”. “Se al contrario ognuno va per conto suo, se ciò che conta sono solo le cose – che non bastano mai -, se non ci si ascolta, se prevalgono l’individualismo e l’invidia – l’invidia è una cosa mortale, è un veleno -, l’aria si fa pesante, la vita difficile, e gli incontri diventano più occasione di inquietudine, di tristezza e di scoraggiamento che di gioia”, ha aggiunto. Per il papa, “comunione e sobrietà sono valori importanti per la nostra vita cristiana, valori indispensabili per una Chiesa che sia missionaria, a tutti i livelli”. “Chiediamoci, allora – ha concluso-: io sento il gusto di annunciare il Vangelo, di portare, là dove vivo, la gioia e la luce che vengono dall’incontro con il Signore? E per farlo, mi impegno a camminare assieme agli altri, condividendo con loro idee e capacità, con mente aperta, con cuore generoso? E infine: so coltivare uno stile di vita sobrio e attento ai bisogni dei fratelli? Sono domande che ci farà bene farci”.
Foto: Vatican Media