Basta morti nelle guerre che sono sempre una ”sconfitta”. Non c’è mai una ”vittoria totale, dietro c’è la sconfitta del prezzo pagato”. Il Papa, celebrando la messa al cimitero militare di Roma per la commemorazione dei defunti, ha avviato una riflessione sulle guerre dei giorni nostri . ”Non potevo non pensare alle guerre di oggi. Anche oggi – ha osservato con dolore il Papa nella breve omelia a braccio – quanti giovani e non giovani nelle guerre del mondo. Anche quelle più vicino a noi, in Europa . Quanti morti , si distrugge la vita senza coscienza di questo”. “‘Oggi pensando alla memoria dei morti – l’appello del Papa– e avendo la speranza, preghiamo il Signore per la pace , chiediamo che la gente non si uccida più nelle guerre. Tanti morti. Tanti soldati che lasciano la vita lì. E questo perché sempre le guerre sono una sconfitta. Sempre. Non c’è vittoria totale, uno vince l’altro ma dietro c’è la sconfitta del prezzo pagato . Preghiamo il Signore per i defunti , per tutti. Il Signore riceva tutti, abbia pietà di noi e ci dia la speranza per andare avanti. E di poterci trovare tutto insieme quando lui ci chiamerà ”.’
NELLE GUERRE C’E’ SEMPRE LA SCONFITTA DEL PREZZO PAGATO
Bergoglio, nella celebrazione al cimitero militare della capitale, ha riflettuto su due pensieri: ”Memoria e speranza. Memoria di chi ci ha preceduto, di chi ha finito la vita, di tanta gente che ci ha fatto del bene, nella famiglia, negli amici, e memoria anche di coloro non sono riusciti a fare tanto bene ma nella misericordia di Dio sono stati ricevuti. E poi speranza. Questa è una memoria per guardare avanti, per camminare verso un incontro con tutti, con il Signore e dobbiamo chiedere la grazia della speranza che mai delude, che ci porta avanti, ci aiuta a risolvere problemi e a cercare vie di uscita. La speranza feconda. Quella virtù teologale di tutti i giorni, che chiamo ‘ della cucina’, che non delude”. Francesco racconta i suoi sentimenti arrivando al cimitero dei morti in guerra: ” Mi soffermo su una cosa che mi è accaduta all’entrata: guardavo l’eta’ dei caduti, la maggioranza tra i 20e i 30anni . Vite stroncate, vite senza futuro. Qui. E ho pensato ai genitori, alle mamme che hanno ricevuto quelle lettere: ‘Lei ha un figlio eroe’, si eroe – la riflessione del Pontefice-ma me lo hanno tolto. Tante lacrime in queste vite stroncate”.