Le guerre, la fame e l’indifferenza verso la sofferenza altrui sono realtà terribili del nostro mondo, sono realtà che gridano al Cielo. La crisi degli abusi sessuali, però, è particolarmente grave per la Chiesa, perché mina la sua capacità di abbracciare in pienezza la presenza liberatrice di Dio e di esserne testimone”. Lo ha detto il Papa nell’udienza alla Pontificia Commissione per la tutela dei minori. “L’incapacità di agire correttamente per fermare questo male e di venire in aiuto alle sue vittime ha deturpato la nostra stessa testimonianza dell’amore di Dio”, ha aggiunto Papa Francesco.
La sfida più grande
“L’abuso sessuale di minori da parte del clero e la sua cattiva gestione da parte dei leader ecclesiastici sono stati una delle sfide più grandi per la Chiesa del nostro tempo” – ha detto il Papa. “I semi gettati circa dieci anni fa, quando il Consiglio dei Cardinali ha raccomandato la creazione di questo organismo, stanno crescendo, lo vediamo. Perciò, proprio per affrontare le sfide attuali con saggezza e coraggio, è importante fermarci un momento a riflettere sul passato. Negli ultimi dieci anni abbiamo tutti imparato molto, me compreso”, ha sottolineato Papa Francesco .Oggi nessuno può dire onestamente di non essere toccato dalla realtà degli abusi sessuali nella Chiesa”. “In primo luogo, laddove la vita è stata ferita, siamo chiamati a ricordare il potere creativo di Dio di far emergere la speranza dalla disperazione e la vita dalla morte. Il terribile senso di perdita provato da tanti a causa degli abusi può sembrare a volte troppo pesante da sopportare”, ha aggiunto Papa Francesco. Parlando di un recente incontro che ha avuto con un gruppo di inglesi sopravvissuti agli abusi, il Papa ha commentato: “E’ una ferita troppo pesante da sopportare, questa esperienza io l’ho toccata.
I video con gli abusi
“Non vorrei stare zitto su un problema che ripeto sempre: le registrazioni che poi sono trasmesse in video di abusi su minori”, “nessuno sa dove si fanno, sembra che nessuna autorità sa capire come fermare questo crimine” – ha detto ancora il Papa, parlando a braccio,
“Nel telefonino, se tu fai una chiave, troverai questo: abusi dei minori, in vivo. Per favore prendete in mano questo problema, che è grave. È un problema in più. Avete già fatto molto” ma “un po’ di più si può fare”, ha aggiunto rivolto ai membri della Commissione.
L’incontro con la diocesi di Asti
La famiglia “è una realtà che è tanto cambiata, e sta cambiando, eppure la famiglia rimane un valore-chiave”. Lo ha detto il Papa incontrando in Vaticano i pellegrini arrivati dalla diocesi di Asti. “Gesù – ha proseguito Papa Francesco – ha radicalmente rinnovato la famiglia, per cui il legame più forte, più importante per noi cristiani non è più quello di sangue, ma è l’amore di Cristo. Il suo amore trasforma la famiglia, la libera dalle dinamiche dell’egoismo, che derivano della condizione umana e dal peccato, la libera e la arricchisce di un legame nuovo, ancora più forte ma libero, non dominato dagli interessi e dalle convenzioni della parentela, ma animato dalla gratitudine, dalla riconoscenza, dal servizio reciproco”. Poi ha ricordato la sua visita in Piemonte: “Quella giornata e mezza che ho passato tra voi per me è stata una consolazione”, “un po’ tornare alle radici”, “un momento di grande calore umano – fatto con legna piemontese, che non scalda subito, ma dopo un po’ di tempo e poi dura! -. Un momento di famiglia, in senso ampio: famiglia di origine, le radici, gli incontri con i miei parenti; famiglia della Chiesa, la celebrazione nella Cattedrale, con la partecipazione di tutto il popolo di Dio; e poi famiglia della comunità civile, la collaborazione con le Autorità, la presenza della gente”.