Bagno di folla tra i giovani per il Papa che ha celebrato la messa finale della Giornata mondiale della gioventù a Lisbona, al Parque Tejo dove ieri sera erano presenti un milione e mezzo di giovani per la Veglia. Anche oggi le presenze sono di circa un milione e mezzo di giovani. Bergoglio, lasciata la Nunziatura Apostolica, si è’ trasferito in auto al Parque Tejo per la messa a conclusione della XXXVII Giornata Mondiale della Gioventù. Dopo le parole di ringraziamento del Patriarca di Lisbona, Card. Manuel Clemente, e la proclamazione del Vangelo, Papa Francesco ha pronunciato l’omelia.
L’omelia del Papa
Il Papa parla ai giovani della “luce” che serve nella vita. “Amici, anche noi abbiamo bisogno di qualche lampo di luce che sia speranza, tante sconfitte quotidiane”, ha detto nell’omelia della messa al Parque Tejo di Lisbona. La luce che è “venuta a illuminare il mondo è Gesù. È Lui la luce che non tramonta mai e brilla anche nella notte”. “Cosa ci portiamo a casa dopo questi giorni di preghiera? Tre verbi: brillare, ascoltare, non avere paura”. “Vorrei dirvi una cosa – ha proseguito il Papa – : non diventiamo luminosi quando ci mettiamo sotto i riflettori, quando esibiamo un’immagine perfetta e ci sentiamo forti e vincenti. Diventiamo luminosi quando, accogliendo Gesù, impariamo ad amare come Lui”.Il Papa ha invitato i giovani a non avere paura dello loro fragilità, del loro senso di inadeguatezza, perché “il mondo ha bisogno di voi”. “A voi, giovani, che coltivate sogni grandi ma spesso offuscati dal timore di non vederli realizzati; a voi, giovani, che a volte pensate di non farcela, di non essere capaci, c’è un po’ di pessimismo”, “a voi, giovani, tentati in questo tempo di scoraggiarvi, di giudicarvi inadeguati o di nascondere il dolore mascherandolo con un sorriso; a voi, giovani, che volete cambiare il mondo, e va bene che volete cambiare il mondo, e lottate per la giustizia e per la pace; a voi, giovani, che ci mettete impegno e fantasia ma vi sembra che non bastino; a voi, giovani, di cui la Chiesa e il mondo hanno bisogno come la terra della pioggia; a voi, giovani, che siete il presente e il futuro; sì, proprio a voi, giovani, Gesù dice: ‘Non temete!'”. Al termine della messa, dopo l’indirizzo di saluto del Prefetto del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, Card. Kevin Joseph Farrell, il Papa ha consegnato le croci della Gmg ad alcuni rappresentanti dei giovani dei cinque continenti e ha annunciato la Sede e l’anno in cui avrà luogo la prossima GMG a Seul in Corea nel 2027. Poi l’Angelus.
L’Angelus
Il Papa, all’Angelus a Lisbona, ha dato voce al suo dolore per la guerra in Ucraina: ”In particolare, accompagniamo con il pensiero e con la preghiera coloro che non sono potuti venire a causa di conflitti e di guerre. Nel mondo sono tante. Pensando a questo continente, provo grande dolore per la cara Ucraina, che continua a soffrire molto. Amici, permettete a me, anziano, di condividere con voi giovani un sogno che porto dentro: è il sogno della pace, il sogno di giovani che pregano per la pace, vivono in pace e costruiscono un avvenire di pace” .Il Papa saluta la Gmg di Lisbona, la città, le autorità, la Chiesa locale, i giovani arrivati da tutto il mondo. “Obrigado”, “grazie”, dice all’Angelus alla fine della messa al Parque Tejo. Papa Francesco nei ringraziamenti ha citato anche il presidente portoghese Marcelo Rebelo de Sousa che in questi giorni è stato presente a tutti gli eventi con il Papa. Un “obrigado” dal Pontefice anche al cardinale patriarca di Lisbona Manuel Clemente che ha ospitato l’evento. “E obrigado a te, Lisbona, che rimarrai nella memoria di questi giovani come ‘casa di fraternità’ e ‘città di sogni'”. “Obrigado ai volontari, ai quali va l’applauso di tutti per il grande servizio svolto” e “obrigado a tutti voi, cari giovani! Dio vede tutto il bene che siete, Lui solo conosce quello che ha seminato nei vostri cuori. Per favore, custoditelo con cura. Vorrei dirvi: fatene memoria, fissate nella mente i momenti più belli. Poi, quando arriverà qualche inevitabile momento di fatica e scoraggiamento, e magari la tentazione di fermarvi nel cammino o di chiudervi in voi stessi, ravvivate le esperienze e la grazia di questi giorni”, ha aggiunto il Papa all’Angelus.