Dopo la celebrazione ieri della Domenica delle Palme comincia la settimana che porterà alla Pasqua. Il triduo pasquale comincerà il 6 aprile, giovedì santo, con la messa del Crisma, in programma alle 9.30 nella basilica di San Pietro. Il 7 aprile venerdì santo, alle 17 nella basilica di San Pietro il Santo Padre presiederà la celebrazione della passione del Signore, mentre la sera alle 21.15 si recherà al colosseo per la tradizionale Via Crucis.
Il programma
L’8 aprile, sabato santo, alle 19,30 nella basilica di San Pietro, Francesco presiederà la Veglia pasquale nella notte santa, mentre il 9 aprile, domenica di Pasqua, la messa papale si svolgerà alle 10 in piazza San Pietro, cui farà seguito alle 12, dalla loggia centrale della basilica, la benedizione “Urbi et orbi”. Il mese di aprile, per Papa Francesco, si concluderà con il viaggio apostolico in Ungheria, in programma dal 28 al 30 aprile.
Il carcere minorile
Torna dopo dieci anni lì dove aveva celebrato la prima Messa in Coena Domini del suo pontificato, Papa Francesco, che il 6 aprile presiederà la liturgia del Giovedì Santo nel carcere minorile di Casal del Marmo, a Roma.
Le celebrazioni della Settimana Santa
Il Papa ha ripreso già da ieri dunque la sua agenda della Settimana Santa pasquali: le modalità delle liturgie della Settimana Da giovedì si entrerà nel vivo delle celebrazioni pasquali, con la Messa del Crisma nella Basilica vaticana e poi la Messa della Cena del Signore, con il rito antico e sempre commovente della Lavanda dei piedi. Si conosce il luogo; lo stesso, come detto, scelto dal Papa argentino il 28 marzo 2013, quindici giorni dopo la sua elezione.
Di nuovo dopo dieci anni
Nell’istituto alle porte di Roma, il Papa aveva lavato quel giorno i piedi a dieci ragazzi e due ragazze di nazionalità e confessioni diverse: “Lavare i piedi significa che dobbiamo aiutarci l’uno con l’altro”, aveva detto loro, spiegando il gesto. “È mio dovere come prete e come vescovo essere al vostro servizio”, aveva aggiunto. “Ma è un dovere che mi viene dal cuore: lo amo. Amo farlo perché il Signore così mi ha insegnato”. Poi aveva espresso l’invito che negli anni a seguire ha sempre rivolto alle nuove generazioni: “Non lasciatevi rubare la speranza”.