Oggi si può valorizzare la prerogativa più importante che viene proclamata nell’articolo del Credo sul fatto che “lo Spirito Santo è vivificante, cioè dà la vita”. Lo ha detto Papa Francesco nel corso dell’Udienza Generale che si è svolta in Piazza San Pietro. Il Santo Padre ha proseguito il ciclo di catechesi sulla Spirito Santo e la Chiesa.
Le parole del Papa
“Ci domandiamo – ha continuato il Papa -: che vita dà lo Spirito Santo? All’inizio, nella creazione, il soffio di Dio dà ad Adamo la vita naturale; da statua di fango, lo rende ‘un essere vivente’. Ora, nella nuova creazione, lo Spirito Santo è Colui che dà ai credenti la vita nuova, la vita di Cristo, vita soprannaturale, da figli di Dio”.
“Dove sta, in tutto questo, la grande e consolante notizia per noi? – ha detto il Papa – È che la vita che ci è data dallo Spirito Santo è vita eterna!”. Secondo Papa Francesco, “la fede ci libera dall’orrore di dover ammettere che tutto finisce qui, che non c’è alcun riscatto per la sofferenza e l’ingiustizia che regnano sovrane sulla terra”.
“Coltiviamo questa fede anche per chi, spesso non per colpa propria, ne è privo e non riesce a dare un senso alla vita – ha concluso -. E non dimentichiamo di ringraziare Colui che, con la sua morte, ci ha ottenuto questo dono inestimabile!”.
E’ importante “riconciliare le differenze” tra i cristiani, ha detto ancora il Papa. “Cosa dice a noi, credenti di oggi, l’articolo di fede che proclamiamo ogni domenica nella Messa? – ha chiesto il Pontefice – Di esso, in passato, ci si è occupati principalmente a proposito dell’affermazione che lo Spirito Santo ‘procede dal Padre’. La Chiesa latina ben presto integrò questa affermazione aggiungendo, nel Credo della Messa, che lo Spirito Santo procede ‘anche dal Figlio'”.
“Siccome in latino l’espressione ‘e dal Figlio’ si dice ‘Filioque’ – ha proseguito -, ne è nata la disputa conosciuta con questo nome, che è stata la ragione (o il pretesto) per tante dispute e divisioni tra Chiesa d’Oriente e Chiesa d’Occidente”. Secondo Francesco, “non è certo il caso di trattare qui tale questione che, del resto, nel clima di dialogo instauratosi tra le due Chiese, ha perso l’asprezza di un tempo e permette di sperare in una piena accettazione reciproca, come una delle principali ‘differenze riconciliate'”. “Mi piace quest’espressione, ‘differenze riconciliate’ – ha quindi detto il Papa ‘a braccio’ -. Tra i cristiani ci sono delle differenze, con gli ortodossi, i protestanti, ma l’importante è che queste differenze vengano ‘riconciliate'”.
“Domenica prossima si celebrerà la Giornata Missionaria Mondiale, e io – ha detto il Santo Padre – canonizzerò quattordici beati, quattordici nuovi santi. Vi invito a conoscere questi nuovi santi e a chiedere la loro intercessione, poiché sono una chiara testimonianza dell’azione dello Spirito Santo nella vita della Chiesa”.
Salutando al termine dell’udienza generale i pellegrini polacchi, Papa Francesco si è rivolto in particolare ai partecipanti alla conferenza dedicata al beato Don Popieluszko, tenutasi a Roma nel 40/o anniversario del martirio. “Questo Beato, che ha insegnato a vincere il male con il bene, vi sostenga nel costruire l’unità nello spirito della verità e del rispetto per la dignità della persona umana”, ha detto.
“Non dimentichiamo i Paesi in guerra. Non dimentichiamo la martoriata Ucraina, la Palestina, Israele, il Myanmar. Fratelli e sorelle, non dimentichiamo che la guerra sempre, sempre è una sconfitta. Non dimentichiamo questo e preghiamo per la pace, lottiamo per la pace”, ha detto Papa Francesco a conclusione dell’Udienza Generale.
Foto: Vatican Media Live