Papa Francesco ha letto la catechesi dell’udienza generale, dedicata al sacramento della cresima, interrompendosi più volte. “Mi scuso di leggere cosi male ma il sole negli occhi non è una cosa facile per leggere”, ha detto ai fedeli in Piazza San Pietro. Il Papa indica un ”bel traguardo per l’anno giubilare! Rimuovere la cenere dell’abitudine e del disimpegno, diventare, come i tedofori alle Olimpiadi, portatori della fiamma dello Spirito. Che lo Spirito ci aiuti a muovere qualche passo in questa direzione!”.
Le parole di Papa Francesco
Papa Francesco oggi ha parlato della Cresima, nella quale, come scrive San Paolo, “é Dio stesso che ci conferma, insieme a voi, in Cristo e ci ha conferito l’unzione, ci ha impresso il sigillo e ci ha dato la caparra dello Spirito nei nostri cuori”.
Il Papa scherza “si dice che la Cresima sia il sacramento dell’ addio perché i giovani spariscono e tronano solo per il matrimonio”.
La questione è dunque “come fare perché il Sacramento della Cresima non si riduca, in pratica, a una “estrema unzione”, cioè al sacramento della “dipartita” dalla Chiesa, ma sia il sacramento dell’inizio di una partecipazione attiva alla sua vita. È un traguardo che ci può sembrare impossibile vista la situazione in atto un po’ in tutta la Chiesa, ma non per questo dobbiamo smettere di perseguirlo”.
E per questo il Papa aggiunge: “questo non riguarda solo i futuri cresimandi; riguarda tutti noi e in ogni momento. Insieme con la confermazione e l’unzione, abbiamo ricevuto, ci ha assicurato l’Apostolo, anche la caparra dello Spirito che altrove chiama “le primizie dello Spirito” Dobbiamo “spendere” questa caparra, gustare queste primizie, non seppellire sotto terra i carismi e i talenti ricevuti” in pratica, conclude il Papa serve “rimuovere la cenere dell’abitudine e del disimpegno, diventare, come i tedofori alle Olimpiadi, portatori della fiamma dello Spirito. Che lo Spirito ci aiuti a muovere qualche passo in questa direzione!”.
Dopo i saluti il Papa ha rinnovato l’appello per la pace in Israele, Palestina, Libano, Ucraina e Myanmar.
A braccio ha detto: “preghiamo per la pace, la guerra cresce. Pensiamo ai Paesi che soffrono tanto. la martoriata Ucraina, la Palestina, Israele, Myanmar, Nord Kiwu e tanti Paesi. Preghiamo per la pace, la pace è un dono dello Spirito e la guerra è sempre, sempre, sempre una sconfitta. Nella guerra nessuno vince, tutti perdono. Ieri ho visto che sono state mitragliate 150 persone innocenti. Cosa c’entrano con la guerra i bambini, le famiglie? Sono le prime vittime. Preghiamo per la pace”.
Foto; Vatican Media