“Per riassumere in una parola l’azione della Chiesa si usa spesso proprio il termine ‘pastorale’. E per valutare la nostra pastorale, dobbiamo confrontarci con il modello, Gesu’ buon Pastore. Anzitutto possiamo chiederci: lo imitiamo abbeverandoci alle fonti della preghiera, perche’ il nostro cuore sia in sintonia con il suo?”.
Evangelizzare non è far proselitismo
E “se si sta con Gesu’ si scopre che il suo cuore pastorale palpita sempre per chi e’ smarrito, perduto, lontano”. Lo ha detto papa Francesco nell’udienza generale, in cui oggi ha continuato il ciclo di catechesi, iniziato mercoledi’ scorso, “sulla passione di evangelizzare, sullo zelo apostolico che deve animare la Chiesa e ogni cristiano”. “Il Signore soffre quando ci distanziamo dal suo cuore – ha affermato il Pontefice -. Soffre per quanti non conoscono la bellezza del suo amore e il calore del suo abbraccio. Ma, in risposta a questa sofferenza, non si chiude, bensi’ rischia: lascia le novantanove pecore che sono al sicuro e si avventura per l’unica dispersa, facendo cosi’ qualcosa di azzardato e pure di irrazionale, ma consono al suo cuore pastorale, che ha nostalgia di chi se n’e’ andato; non rabbia o risentimento, ma un’irriducibile nostalgia di noi”.
Lo zelo di Dio
“E’ lo zelo di Dio – ha spiegato Francesco -. E mi domando: noi, abbiamo sentimenti simili? Magari vediamo come avversari o nemici quelli che hanno lasciato il gregge (…). Incontrandoli a scuola, al lavoro, nelle vie della citta’, perche’ non pensare invece che abbiamo una bella occasione di testimoniare loro la gioia di un Padre che li ama e che non li ha mai dimenticati?”. “Non per fare proselitismo, no – ha avvertito -, ma che gli arrivi la parola del Padre, per camminare insieme”. “Evangelizzare non e’ fare proselitismo, proselitismo e’ una parola pagana, non e’ evangelica ne’ cristiana”, ha sottolineato il papa.
La buona parola
“C’e’ una parola buona per loro e a portarla abbiamo l’onore e l’onere di essere noi – ha proseguito -. Perche’ la Parola, Gesu’, questo ci chiede. Magari seguiamo e amiamo Gesu’ da tanto tempo e non ci siamo mai chiesti se ne condividiamo i sentimenti, se soffriamo e rischiamo in sintonia con il suo cuore pastorale!”. “Non si tratta di fare proselitismo perche’ gli altri siano ‘dei nostri’ – ha ribadito il papa -, no, questo non e’ cristiano, si tratta di amare perche’ siano figli felici di Dio”. “Chiediamo nella preghiera la grazia di un cuore pastorale, aperto, di essere vicino a tutti, per portare il messaggio del Signore e anche sentire la nostalgia di Cristo – ha concluso -. Perche’, senza questo amore che soffre e rischia, rischiamo di pascere solo noi stessi”.Saluto cordialmente i pellegrini di lingua francese, in particolare il gruppo di fedeli proveniente dalla Repubblica Democratica del Congo, paese che andro’ a visitare alla fine di questo mese e che raccomando alle vostre preghiere!”- ha detto continuato papa Francesco durante l’udienza generale.
Quanti cristiani vittima di violenza
“Chiedo a tutti voi di pregare con me per Padre Isaac Achi, della Diocesi di Minna, nel nord della Nigeria, ucciso domenica scorsa nella casa parrocchiale. Quanti cristiani soffrono sulla propria pelle la violenza: preghiamo per loro!”. Ha detto papa Francesco salutando i pellegrini di lingua inglese.
La strada della carità
“Nella Settimana di Preghiera per l’Unita’ dei Cristiani, vi invito a ringraziare Dio per il servizio che i nostri fratelli di altre Confessioni svolgono in favore dei piu’ bisognosi. Questa strada della carita’ ci fara’ avvicinare sempre di piu’, amando e imitando Cristo Buon Pastore”. Lo ha detto papa Francesco salutando i pellegrini di lingua portoghese. “All’inizio della ‘Settimana di Preghiera per l’Unita’ dei Cristiani’, invito ciascuno di voi a pregare e ad operare affinche’ fra tutti i credenti in Cristo si affermi sempre piu’ il cammino verso la piena comunione, e nello stesso tempo vi incoraggio a impegnarvi, con totale dedizione ed in ogni ambiente di vita, ad essere costruttori di riconciliazione e di pace”, ha aggiunto il Papa nel saluto ai fedeli di lingua italiana.
Dolore straziante per Dnipro
“Per favore, non dimentichiamo di pregare per la martoriata Ucraina, tanto bisognosa di vicinanza, di conforto e soprattutto di pace. Sabato scorso un nuovo attacco missilistico ha causato molte vittime civili, tra cui bambini. Faccio mio il dolore straziante dei familiari. Le immagini e le testimonianze di questo tragico episodio sono un forte appello a tutte le coscienze. Non si puo’ rimanere indifferenti!”. Lo ha detto papa Francesco al termine dell’udienza generale.