“Le uccisioni di cristiani per motivi legati alla fede diminuiscono leggermente da 5.898 (2022) a 5.621 (2023): ricordiamo che queste cifre vanno ritenute ‘conservative’. Un dato positivo e’ la diminuzione di oltre la meta’ del numero di chiese attaccate o chiuse, da 5.110 del 2022 a 2.110 del 2023, soprattutto per effetto della riduzione in Cina (da 3.000 a 1.000 casi): va segnalato, tuttavia, che dal 2016 ad oggi oltre 20.000 chiese sono state chiuse, danneggiate o distrutte in Cina”. Lo dice la World Watch list 2023 stilata dalla Ong Open Doors sulla persecuzione dei cristiani nel mondo, presentata oggi alla Camera dei Deputati a Roma.
I numeri del report
“Segnaliamo – aggiunge il Report – l’aumento preoccupante del numero di rapimenti di cristiani da 3.829 a 5.259, di cui quasi 5.000 solo nelle 3 nazioni africane di Nigeria, Mozambico (32) e Congo (37). Sono decine di migliaia ogni anno, invece, i cristiani aggrediti (picchiati o vessati con minacce di morte) esclusivamente a causa della loro fede: la stragrande maggioranza di questi casi non viene alla luce, ma un dato minimo di partenza per il periodo in esame va oltre le 29.400. Gli attacchi a case di cristiani (4.547) e loro negozi e attivita’ economiche (2.210) superano 6.700 unita’, creando sovente un danno permanente alla capacita’ di sostentamento di queste persone e costringendole spesso alla fuga (sfollati o rifugiati)”. “Tuttavia – avvertono gli estensori del Rapporto – , anche se la violenza attira maggiormente l’attenzione, la pressione fatta di vessazioni quotidiane, affrontata dalle comunita’ cristiane e’ altrettanto devastante, e in costante aumento. Questa pressione si esprime in una miriade di forme: discriminazione sul lavoro, non accesso alla sanita’ e all’istruzione, pressioni e minacce per far rinunciare alla propria fede, negazione del soccorso in caso di calamita’, una burocrazia che impedisce l’autorizzazione delle chiese e molto altro.
Le parole dell’inviato per la tutela della libertà religiosa
“Questo rapporto arriva mentre sono ancora vive nel ricordo le notizie drammatiche giunte dall’Africa, come quella del prete bruciato vivo in Nigeria, o dell’attentato in una chiesa in Congo durante la celebrazione di un battesimo: e’ una lunga scia di sangue che non accenna a fermarsi, il dramma dei cristiani perseguitati e’ troppo spesso dimenticato”. Lo ha detto l’Inviato speciale del Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale per la tutela della liberta’ religiosa e il dialogo interreligioso, Andrea Benzo, intervenendo alla Camera alla presentazione del Rapporto di Open Doors sui cristiani perseguitati nel mondo. “Come sapete – ha aggiunto Benzo – il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha annunciato la prossima designazione di un inviato speciale per la tutela delle minoranze cristiane perseguitate invocando altresi’ una presa di coscienza e una risposta piu’ incisiva della comunita’ internazionale”. Da parte sua Benzo, ha spiegato le finalita’ alla base della costituzione di un fondo per il sostegno alle minoranze cristiane perseguitate in aree di crisi presso la Farnesina: “La protezione e la promozione della liberta’ di religione o di credo e dei diritti delle persone appartenenti a minoranze religiose e’ priorita’ tradizionale della politica estera italiana, e sta acquisendo sempre di piu’ carattere di trasversalita’, abbraccia sia il piano bilaterale che quello multilaterale”. “L’altro aspetto centrale del fondo costituito – ha aggiunto -, al di la’ dei numeri, e’ che questo fondo mette in evidenza il nesso tra tutela della liberta’ di religione e sviluppo, gli interventi sono volti a favorire l’inclusione nella vita sociale delle persone discriminate appartenenti a minoranze religiose che, va ricordato, non sono ospiti di quei Paesi ma sono parte integrante della comunita’. Quando questo non viene riconosciuto – ha avvertito – assistiamo al drammatico fenomeno delle migrazioni forzate, in particolare in Medio oriente”. (ANSA).