San Casimiro è il santo che la Chiesa cattolica celebra il 4 marzo. Nacque nel 1458 da Casimiro III, re di Polonia, e da Elisabetta d’Asburgo, figlia dell’imperatore Alberto II. Fin da bambino si distinse per la sua pietà, la sua carità e la sua purezza. Fu educato da san Giovanni Dlugosz, un umanista e storico polacco, che gli insegnò le scienze, le lingue e le arti.
La rinuncia al trono d’Ungheria
Nel 1471, il padre lo nominò erede al trono d’Ungheria, in opposizione a Mattia Corvino, che era stato eletto re dai nobili. Casimiro accettò la missione, ma solo per obbedienza al padre e per amore della pace. Tuttavia, quando si rese conto che la guerra era inevitabile e che il papa Sisto IV non approvava la sua candidatura, decise di rinunciare alla corona e di tornare in Polonia. Questo gesto gli valse l’ammirazione di molti e il soprannome di “il Pacifico”.
La vita di preghiera e di penitenza
Casimiro si dedicò alla vita di preghiera e di penitenza, seguendo le regole dei francescani. Dormiva sul pavimento, digiunava spesso e si flagellava. Aveva una grande devozione alla Vergine Maria, alla quale recitava ogni giorno l’ufficio. Compose anche un inno in suo onore, chiamato “Omni die dic Mariae”, che è ancora oggi cantato in Polonia. Si occupava anche dei poveri, dei malati e dei bisognosi, aiutandoli con le sue elemosine e le sue visite.
La morte e il culto
Casimiro morì il 4 marzo 1484, a soli 25 anni, per una tubercolosi polmonare. Fu sepolto nella cattedrale di Vilnius, in Lituania, dove si conserva ancora il suo corpo incorrotto. Fu canonizzato nel 1521 da papa Leone X, che lo proclamò patrono della Polonia e della Lituania. La sua festa si celebra il 4 marzo, ma in Polonia si celebra anche il 28 ottobre, giorno della traslazione delle sue reliquie. San Casimiro è invocato come protettore dei giovani, dei principi, dei regni e delle nazioni. È raffigurato con la corona, il giglio e il rosario.