San Tommaso d’Aquino, che la Chiesa celebra oggi, è uno dei più grandi teologi della storia del cristianesimo. Nato nel 1225 da una nobile famiglia, entrò nell’ordine dei frati predicatori, fondato da San Domenico, nonostante l’opposizione dei suoi parenti. Studiò a Napoli, Parigi e Colonia, dove ebbe come maestro il celebre San Alberto Magno. Dotato di una mente eccezionale, scrisse opere fondamentali per la filosofia e la teologia, come la Summa Theologiae, in cui espose in modo sistematico e organico la dottrina cattolica, basandosi sulla ragione e sulla fede, sulla filosofia aristotelica e sulla rivelazione biblica. Per la sua profonda sapienza e la sua limpida esposizione, fu chiamato il Doctor Angelicus, il Dottore Angelico.
Come visse San Tommaso d’Aquino?
San Tommaso d’Aquino fu anche un uomo di preghiera e di carità, che univa alla scienza la santità di vita. Morì il 7 marzo 1274, mentre si recava al Concilio di Lione, per volere di Papa Gregorio X. Fu canonizzato nel 1323 da Papa Giovanni XXII e proclamato dottore della Chiesa nel 1567 da Papa Pio V. Nel 1880, Papa Leone XIII lo dichiarò patrono delle scuole cattoliche e dei teologi. La sua festa si celebra il 28 gennaio, giorno in cui le sue spoglie furono traslate nella chiesa di San Sisto a Toulouse, in Francia.
Perché San Tommaso d’Aquino è importante oggi?
San Tommaso d’Aquino è un modello di intelligenza al servizio della fede, di armonia tra ragione e rivelazione, di dialogo tra cultura e religione. La sua opera è ancora oggi una fonte inesauribile di ispirazione per la Chiesa e per il mondo. Invochiamolo come intercessore e maestro, per crescere nella conoscenza e nell’amore di Dio e del prossimo.