Il 7 giugno la Chiesa Cattolica celebra Sant’Antonio Maria Gianelli, vescovo, fondatore e grande promotore dell’educazione e della carità nel XIX secolo. Nato nel 1789 a Cerreta, un piccolo borgo della Liguria, Antonio Maria Gianelli si distinse fin da giovane per la sua intelligenza, la profonda spiritualità e la vocazione al servizio dei più deboli.
La vita e l’opera di Antonio Maria Gianelli
Dopo aver studiato a Genova, Gianelli fu ordinato sacerdote nel 1812. Iniziò il suo ministero come insegnante e predicatore, guadagnandosi presto una grande fama per il suo carisma e la sua dedizione. Fu nominato vescovo di Bobbio nel 1838, dove si adoperò per la riforma del clero, il rilancio della catechesi e l’assistenza ai poveri.
Uno dei suoi lasciti più importanti fu la fondazione delle Figlie di Maria Santissima dell’Orto, una congregazione religiosa dedita all’istruzione e alla cura dei malati. La sua spiritualità era radicata nell’amore per Cristo e nel desiderio di portare conforto e speranza agli ultimi.
Il culto e la canonizzazione
Sant’Antonio Maria Gianelli fu canonizzato da Papa Pio XII nel 1951. La sua memoria liturgica cade il 7 giugno, giorno in cui molti fedeli, in particolare in Liguria ed Emilia-Romagna, lo ricordano con celebrazioni eucaristiche e momenti di preghiera.
La sua figura rimane attuale per la sua testimonianza di fede concreta e operosa, in un’epoca in cui l’impegno sociale e quello spirituale erano profondamente intrecciati.