La scena è diventata virale grazie a un post su Facebook dell’allenatore dei Kentucky Wildcats John Calipari: “Anche il sogno americano della mia famiglia è iniziato in una miniera” ha scritto il coach. L’uomo è stato riconosciuto da sua moglie. Un uomo con abiti sporchi di polvere in tribuna, accanto a un bambino biondo. E i due intenti a guardare una partita di basket universitario, negli Usa.
La foto commuove gli USA
Nello scorso weekeend i Wilcats di Kentucky University, allenati da coach John Calipari, di solito di scena nel campionato Ncaa a Lexington, hanno dovuto percorrere circa 200 km fino alla vicina Pikeville per disputare una partita di beneficenza, l’annuale sfida in famiglia tra Blu e Bianchi, spostata quest’anno all’Appalachian Wireless Arena per raccogliere fondi in aiuto della popolazione del Kentucky orientale, colpita dalle inondazioni della scorsa estate.
La miniera di carbone
L’uomo in tribuna era un minatore, il bambino biondo era suo figlio. L’uomo, dall’aria stanca e con i vestiti ancora sporchi di carbone, era appena riemerso dalla terra dopo una normale giornata di lavoro in miniera. La storia è diventata virale grazie a un post su Facebook proprio di Calipari: “Il sogno americano della mia famiglia è iniziato in una miniera di carbone di Clarksburg, nella West Virginia, quindi questa foto è roba di casa. Da quello che mi è stato detto, dopo il suo turno di lavoro quest’uomo ha corso per venire a guardare la nostra squadra con suo figlio. Non so chi sia, ma ho i biglietti per lui e la sua famiglia alla Rupp Arena per essere trattati come VIP!”.
L’uomo identificato grazie ai social
L’uomo è stato rapidamente identificato grazie all’aiuto dei social. È stata sua moglie Mollie a farne per il prima il suo nome, Micheal McGuire, un lavoratore delle miniere di carbone di Pikeville. “O andavo direttamente lì o saltavo metà partita per andare a casa a fare una doccia e tutto il resto” ha spiegato l’uomo. Quando coach Calipari ha condiviso la foto su Facebook, McGuire stava lavorando in miniera. È stato solo poche ore dopo che è venuto a saperlo: “Quando sono uscito e l’ho appreso mentre tornavo a casa, non potevo credere che fosse vero”. (Repubblica.it).