Chiesa italiana in preghiera sulla tomba di San Nicola a Bari. Ieri sera, nella Basilica del santo venerato da cattolici e ortodossi, si è svolta la Veglia di preghiera per la pace promossa dalla Conferenza Episcopale Italiana e dall’Arcidiocesi di Bari-Bitonto.
Il dono della pace
A pochi giorni dal Natale, mentre nel cuore dell’Europa la guerra continua a seminare distruzione e morte, la Chiesa in Italia – unita a tutti i cristiani di Ucraina e Russia – ha invocato il dono della pace sulla tomba di San Nicola, venerato sia dai Cattolici sia dagli Ortodossi. La Veglia, è stata guidata dal cardinale Matteo Zuppi Arcivescovo di Bologna e Presidente della Cei.
I presenti alla Veglia
Erano presenti Mons. Francesco Savino, Vescovo di Cassano all’Jonio e Vice Presidente della CEI, Mons. Derio Olivero, Vescovo di Pinerolo e Presidente della Commissione Episcopale per l’ecumenismo e il dialogo, i Vescovi della Puglia. A loro si sono uniti anche i delegati della Conferenza Episcopale della Chiesa romano cattolica in Ucraina, della Chiesa greco-cattolica in Ucraina e dell’Esarcato apostolico per i fedeli cattolici ucraini di rito bizantino residenti in Italia. Hanno partecipato alla preghiera anche i fratelli delle Chiese ortodosse presenti stabilmente nella città di Bari.
Le parole di Zuppi
La pace e’ “affare nostro” e comincia “nel cuore di ciascuno”. Lo ha detto il presidente della Conferenza episcopale italiana, il cardinale Matteo Zuppi, intervenendo all’evento per la pace in Ucraina che si è tenuto a Bari. “Il Bambino Gesu’, che tra qualche giorno accoglieremo, e’ il segno della speranza, la luce che rischiara le tenebre dell’egoismo, della violenza e della guerra. Di tutte le guerre. Nella tenerezza e della debolezza di quel Bambino, cerchiamo la forza per spezzare le catene del male, per non voltarci dall’altra parte, per smettere di pensare che la pace non sia affare nostro. La pace comincia nel cuore di ciascuno; comincia da me, da te, da noi, fino ad arrivare alle sfere della politica e della diplomazia”, ha sottolineato Zuppi.
Il saluto alle istituzioni
Il cardinale ha salutato i rappresentanti delle istituzioni e “i Padri Domenicani, che ci accolgono in questa bellissima Basilica, e tutti coloro che sono qui a pregare, uniti a tutti i cristiani di Ucraina e Russia”. “Torniamo oggi a Bari, citta’ ponte di dialogo e porta di accoglienza, che in diverse occasioni e’ stata teatro di iniziative per la pace, nel Mediterraneo e in Medio Oriente”, ha aggiunto l’arcivescovo di Bologna. “San Nicola – ha concluso il card. Zuppi – non puo’ giustificare e benedire il fratello che alza le mani contro suo fratello e con lui imploriamo il dono della pace”.
Porta il Natale della pace Gesù
“L’ansia della pace e’ il nostro grido che diventa preghiera: vieni Gesu’, porta il Natale della pace in Ucraina! Il seme della pace possa crescere nelle crepe di cuori induriti e che il Signore possa toccarli con la forza della sua grazia”. Lo ha detto il presidente della Cei, il card. Matteo Zuppi, nell’omelia della preghiera per la pace di Bari. La pace “e’ un sogno? No. Una guerra tra cristiani umilia e scandalizza, offende il nostro unico e comune maestro che la spada ordina di rimetterla nel fodero, ricordando che chi di spada ferisce di spada perisce e che la violenza segna la vita della vittima e dell’assassino, sempre. Cosa puo’ pensare San Nicola se non rattristarsi e chiedere nel nome di Dio di fermarsi? San Nicola non vuole la violenza e ordina la pace!”, ha sottolineato l’arcivescovo di Bologna.
La pace è l’unica via
“Non si dica che non ci sono le condizioni! Quelle – ha detto Zuppi – si trovano! Smettiamo combattimenti che portano solo alla distruzione! La pace non e’ un sogno e’ l’unica via per vivere! E’ la scelta, non una scelta. E la pace diventa preghiera, sofferta, per certi versi drammatica invocazione. Ma la pace e’ solidarieta’, scelta concreta di aiutare chi e’ colpito, perche’ la guerra vergognosamente e senza nessuna pieta’ distrugge tutto, perfino gli ospedali, le scuole e la guerra uccide di freddo, di malattie non curate, di disperazione. Non smettiamo di aiutare, accogliere, sognare che le spade si trasformino in vomeri”, ha aggiunto il cardinale. “Rinnoviamo l’appello perche’ nei giorni di Natale non si compiano azioni militari attive, sia permesso ai cristiani di onorare il Dio della pace, non si profani quel giorno distruggendo le tante Betlemme dove vuole nascere il Signore. San Nicola ispiri la saggezza e il coraggio di questa scelta. Non ci abituiamo alla guerra e facciamo nostra la stessa trepida attesa del Papa per commuoverci anche perche’ speriamo che ogni giorno sia l’ultimo di guerra e attendiamo con ansia, con la fretta di Maria, che venga il Natale della pace”, ha concluso Zuppi ribadendo che “la pace non e’ un ideale astratto: richiede fatica, tenacia, creativita’”. “Su te, Ucraina, sia pace”.