Le ragazze madri dovrebbero essere “incoraggiate” e non “giudicate”. Lo afferma il Vaticano che interviene sulla questione dei sacramenti: “Il fatto di essere una ragazza madre non impedisce l’accesso all’Eucaristia” e “si deve lavorare pastoralmente nella Chiesa” per superare questi pregiudizi. Lo chiarisce il Prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede, il card. Victor Manuel Fernandez, in una lettera, controfirmata da Papa Francesco, in risposta al vescovo di San Francisco de Macorís (Repubblica Dominicana) che manifestava la sua preoccupazione circa il comportamento di alcune ragazze single che “si astengono dalla comunione per paura del rigorismo del clero e dei responsabili delle comunità”. La questione degli ostacoli talvolta messi dai preti non riguarda solo il Paese centroamericano. Il cardinale Fernandez riferisce infatti che “diverse lettere di laici ricevute dal Santo Padre ritornano sullo stesso tema. Si nota che in alcuni Paesi sia i sacerdoti che alcuni laici impediscono, di fatto, alle madri che hanno avuto un figlio fuori dal matrimonio di accedere ai sacramenti e persino di battezzare i loro figli”.
Le parole dal Vaticano
“Certamente ci sono situazioni difficili che è necessario discernere ed accompagnare pastoralmente. Può accadere che alcune di queste madri, data la fragilità della loro situazione, ricorrano talvolta alla vendita del proprio corpo per sostenere la famiglia. La comunità cristiana è chiamata a fare tutto il possibile per aiutarle” piuttosto che “giudicarle duramente”, sottolinea il Prefetto. Anzi, “la comunità ecclesiale deve apprezzare il fatto che sono donne che hanno accolto e difeso il dono della vita che portavano in grembo e che lottano, ogni giorno, per crescere i loro figli”. Il card. Fernandez ricorda che il Papa nel suo messaggio al Sinodo aveva denunciato “gli atteggiamenti maschilisti e dittatoriali di quei ministri che esagerano nel loro servizio e maltrattano il popolo di Dio”. Rivolto al vescovo dominicano il Prefetto indica: “Spetta a Lei fare in modo che tali comportamenti non si verifichino nella Sua Chiesa locale”. Il cardinale argentino, nella stessa lettera, ricorda un’omelia di Bergoglio del settembre 2012, quando era ancora arcivescovo di Buenos Aires: “Ci sono sacerdoti che non battezzano i figli delle ragazze single perché non sono stati concepiti nella santità del matrimonio. Questi sono gli ipocriti di oggi. Quelli che hanno clericalizzato la Chiesa. Quelli che allontanano il popolo di Dio dalla salvezza. E quella povera ragazza, che avrebbe potuto rimandare al mittente il suo bambino, ma ha avuto il coraggio di metterlo al mondo, va peregrinando di parrocchia in parrocchia per farlo battezzare”, erano le parole del futuro Papa. (ANSA).