Francesco Gabbani in una lunga intervista al quotidiano Avvenire oggi racconta musica, emozioni e successi. “Quando sono arrivato a Sanremo 2016 ero già in modalità ‘scrivere canzoni per altri’ e lo avrei fatto molto serenamente – dice- Ma quando ha ascoltato Amen, il mio editore mi disse: chi se non tu può cantarla? Così, senza aspettative particolari l’ho fatto”. Poi il ripescaggio, causato da un errore tecnico nella votazione, e infine la vittoria.
La nuova strada
Da lì “si è aperta un’altra strada”. Francesco Gabbani parla del suo brano ‘Amen’ come di “qualcosa di ‘spirituale’ che “è come se mi avesse dato la risposta a tutta la passione e l’energia, anche sentimentale, che avevo messo fin lì. Perciò, quella è stata la conferma che stavo andando nella giusta direzione”. Una sorta di atto di fede.
La fede francescana
Fede in cui si riconosce, soprattutto in quella francescana: “è un modo di vivere e di agire nel quale mi ritrovo, specie per ciò che attiene al senso di comunità e il rispetto verso la natura. Lo stare insieme e condividere, tipico del francescanesimo, è fondamentale in un momento storico come questo in cui le nuove generazioni vivono a ‘testa bassa’, ostaggio dello smartphone e dei social”.
Il rapporto con il successo
“Il successo? Io resto sempre quello della porta aperta agli altri”. Francesco Gabbani chiude un 2022 carico di successi che con i live di Milano e Roma chiudono il suo tour.
L’incontro con Franco Battiato
Nell’intervista con Avvenire parla anche di Franco Battiato. “Aprire i suoi concerti nel 2016 e aver avuto il privilegio di conoscerlo ha arricchito questa mia vena di profonda leggerezza – dice Gabbani – leggerezza che avevo scoperto nei suoi testi e nella sua music. Nel disco la voce del padrone, Franco cantava brani pop orecchiabili, ma chi ha tentato una lettura più profonda – conclude Gabbani – ha trovato la ricchezza dell’uomo e quel lato mistico e spirituale che era riuscito a far diventare la sua espressività musicale”.