Dopo il viaggio che nel marzo 2021 lo ha portato in Iraq, papa Francesco – posto che le sue condizioni lo consentano – potrebbe in un futuro prossimo visitare l’Iran? E’ questa la speranza espressa dalla Repubblica Islamica tramite il proprio ambasciatore presso la Santa Sede, l’ayatollah Mohammad Hossein Mokhtari, in un incontro con alcuni giornalisti italiani a due giorni dalla Festa nazionale che venerdì 7 febbraio celebrerà l’anniversario della rivoluzione khomeinista.
“Sarebbe un onore per noi accogliere papa Francesco a Teheran. Abbiamo le braccia aperte per il Santo Padre. Cerchiamo sempre di far sì che questo si realizzi”, dice l’ambasciatore, cattedratico e studioso delle religioni, da circa un anno rappresentante diplomatico della Repubblica Islamica inVaticano. “E’ una persona speciale – lo definisce -, una persona rispettosa per l’Iran come per le altre nazioni”. “Da entrambe le parti c’è questa intenzione per il viaggio – dice quindi sul fatto se ci sia stato un invito ufficiale -. Come ambasciatore penso sia meglio invitare prima il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin in occasione dei festeggiamenti che presto faremo in Iran per i 70 anni delle relazioni diplomatiche. Questo può essere un inizio”.
“Le parole del Santo Padre le trasmettiamo sempre in Iran perché sono un messaggio religioso, è la parola di tutte le persone che sono veramente religiose”, sottolinea l’ambasciatore a proposito degli appelli di papa Francesco per fermare le guerre. “Apprezziamo la posizione che ha assunto nei confronti della Palestina – continua -. Lui ha sempre avuto una posizione positiva anche sulla questione del nucleare iraniano e dell’accordo Pacg del 2015”.
“Poi apprezziamo le parole del Santo Padre sul dialogo interreligioso – dice ancora il diplomatico iraniano -. Tutte le sue parole per noi sono veramente preziose. C’è una frase di papa Francescoche mi piace tantissimo, che ‘il dialogo interreligioso fa sparire l’odio, fa diminuire le distanze, aiuta la comprensione reciproca’. Questo è un messaggio religioso e divino”. “Esistono tantissimi punti comuni tra noi e il pensiero del Santo Padre”, aggiunge Mokhtari.
L’ambasciatore riferisce che “nell’ultima udienza che abbiamo avuto col Santo Padre abbiamo proposto lo svolgimento di una Conferenza di Pace con tutte le guide religiose. Potrebbe essere la prima Conferenza che viene svolta da tutte le guide religiose del mondo”. “Secondo me, se si terrà, sarà più importante delle Nazioni Unite – sorride -: potrà anche ostacolare tantissime guerre in futuro”.
“La proposta era da parte mia, non della Guida Suprema – specifica l’ambasciatore -. A papaFrancesco è piaciuta tantissimo, l’ha molto apprezzata. Se avrà luogo in futuro questa Conferenza con tutte le guide religiose del mondo, da tante nazionalità, sicuramente avrà un risultato brillante”. “Noi crediamo che papa Francesco sia una delle guide veramente più importanti, una delle persone che hanno portato un avanzamento di questo dialogo interreligioso”, aggiunge.
Rispondendo alle domande dei giornalisti, il diplomatico ricorda tra l’altro che “la religione, sia l’islam, sia il cristianesimo, sia l’ebraismo, sempre invita la gente alla pace e ad evitare la violenza. Tutti i profeti sono venuti per questo. Quello che sta succedendo in Palestina non lo consideriamo colpa dell’ebraismo, ma lo mettiamo a nome di un governo che sta facendo tutto il contrario di quello che dice l’ebraismo”. “La religione permette forse che i bambini e le donne inermi, che non hanno nessuna arma in mano, vengano assassinati? – chiede -. Si pensi che la religione ha persino dei precetti su come si devono uccidere gli animali”.
“Israele ha sporcato la faccia dell’ebraismo con tutto quello che sta facendo – afferma -. Non hanno risparmiato neanche le chiese”. “Non sto parlando della gente – precisa il diplomatico -, neanche della Torah, ma del governo che sta governando Israele”, guidato de Benjamin Netanyahu. “La Repubblica islamica dell’Iran non riconosce lo Stato di Israele – prosegue -, ma ci sono anche tantissimi studiosi ebrei che non sono d’accordo con i comportamenti sionisti di questo governo”.
“Papa Francesco ha sottolineato tante volte, anche durante le udienze, che ogni giorno sente il suo rappresentante a Gerusalemme per sapere com’è la situazione – osserva Mokhtari -. La religione dice che se sei un uomo ti deve essere risparmiata la vita, indipendentemente dalla religione cui appartieni. Già per il fatto che sei un essere umano devono rispettarti, non ammazzarti”. (ANSA).