Sempre più missionari influencer nella Chiesa. Il Sinodo, che vede impegnata la Chiesa nel mondo fino al 2025, diventa sempre più social per rivolgersi anche a quella vastissima parte di persone che utilizzano i social network. Sono sempre di più i missionari influencer, non solo religiosi, tra loro anche laici, uomini e donne, che hanno catturato l’attenzione anche degli atei. I risultati – a conclusione della seconda tappa del processo sinodale 2021-2024- quella Continentale – sono stati presentati in Vaticano nel corso di una conferenza stampa.
Il fronte digitale
In particolare, sul fronte digitale, mons. Lucio Adrian Ruiz, segretario generale del dicastero della Comunicazione del Vaticano, dati alla mano, ha ricordato che “7 persone su 10 utilizzano un telefono cellulare, il 64% della popolazione mondiale è online e 4,5 miliardi di persone utilizzano i social network in tutto il mondo, quasi il 60%”. Da qui l’importanza di avviare un dialogo anche con chi popola il mondo digitale. “Nella prima fase, realizzata in 2 mesi e mezzo, – ha spiegato mons. Ruiz – hanno partecipato 250 missionari digitali, oggi sono più di mille. E’ influencer chi ha tempo da dedicare agli altri, senza giudicare, ma che sta in contatto con il prossimo, in spirito dialogante”. Gli influencer del Sinodo digitale sono riusciti a fare breccia anche tra chi non è toccato dalla fede: “Si tratta di un 30 per cento di persone – spiega mons. Ruiz -. Alcuni sono atei, altri si sono progressivamente allontanati dalla Chiesa o sono stati allontanati. Ci sono esperienze toccanti di missionari influencer in dialogo con abortisti. Si sono aperte relazioni importanti”. Il sacerdote ha spiegato che ci sono stati anche alcuni casi (“quattro”) di persone che hanno deciso di ricevere il sacramento del battesimo.
I missionari digitali
I follower, ha spiegato mons. Ruiz, sono una “popolazione ampia, di tutte le età, specialmente fra i 18 e 40 anni; soprattutto una grande popolazione giovanile. Nella prima fase abbiamo ricevuto 150 mila questionari compilati, in 115 Paesi, in 7 lingue. Il potenziale di questi missionari digitali è di 20.000.000 di followers”.