Papa Francesco ha concluso il viaggio apostolico in Bahrein cominciato tre giorni fa. “Non voglio dimenticare la martoriata Ucraina. Prego e vi chiedo di pregare perche’ la guerra finisca” – ha detto nell’ultimo incontro in programma, prima di prendere l’aereo per tornare a Roma. Il Papa ha parlato alla comunita’ cattolica di Manama.
Il pensiero alla situazione in Etiopia
“Incoraggio tutti a sostenere” il dialogo perche’ ci sia “una pace duratura”.Il Papa, ha rivolto anche un pensiero particolare ai detenuti. E’ importante per i cristiani “prestare loro attenzione, perche’ la’ dove ci sono fratelli bisognosi, come i carcerati, c’e’ Gesu’, Gesu’ ferito in ogni persona che soffre. Tu sai che penso quando vado in carcere: perche’ loro e non io? Ma prendersi cura dei detenuti fa bene a tutti, come comunita’ umana, perche’ e’ da come si trattano gli ultimi che si misura la dignita’ e la speranza di una societa’”, ha aggiunto Papa Francesco.
Il pensiero per il Libano
Il Papa ha pregato con la comunita’ cattolica, ha rivolto un pensiero particolare al Libano. “Vedendo presenti i fedeli del Libano, assicuro la mia preghiera e vicinanza a quell’amato Paese, cosi’ stanco e provato, e a tutti i popoli che soffrono in Medio Oriente”, ha detto il Pontefice parlando nella chiesa del Sacro Cuore a Manama. Il Papa chiede ai cristiani di non dare spazio ad “egoismo”, “divisioni”, “liti”, “maldicenze” e “chiacchiere”. “Le divisioni del mondo, e anche le differenze etniche, culturali e rituali, non possono ferire o compromettere l’unita’ dello Spirito”, ha detto il Papa incontrando vescovi, sacerdoti, religiosi e religiose nella chiesa del Sacro Cuore a Manama.
Lo Spirito ispira
E allora lo Spirito, “sorgente di unita’ e di fratellanza contro ogni egoismo”, ispira “l’unico linguaggio dell’amore, perche’ i diversi linguaggi umani non restino distanti e incomprensibili; abbatte le barriere della diffidenza e dell’odio, per creare spazi di accoglienza e di dialogo; libera dalla paura e infonde il coraggio di uscire incontro agli altri con la forza disarmata e disarmante della misericordia”.I cristiani non possono “far finta di non vedere le opere del male, restare nel quieto vivere per non sporcarci le mani. Al contrario, abbiamo ricevuto uno Spirito di profezia per portare alla luce, con la nostra testimonianza di vita, il Vangelo”. “La profezia – ha concluso il Papa – ci rende capaci di praticare le beatitudini evangeliche nelle situazioni di ogni giorno, cioe’ di edificare con ferma mitezza quel Regno di Dio nel quale l’amore, la giustizia e la pace si oppongono a ogni forma di egoismo, di violenza e di degrado”.