Il Papa parla dei “vari porti mediterranei” che “si sono chiusi. E due parole sono risuonate, alimentando le paure della gente: ‘invasione’ ed ‘emergenza’. Ma chi rischia la vita in mare non invade, cerca accoglienza, cerca vita”, ha sottolineato nel suo intervento agli Incontri del Mediterraneo. “Quanto all’emergenza, il fenomeno migratorio non è tanto un’urgenza momentanea, sempre buona per far divampare propagande allarmiste, ma un dato di fatto dei nostri tempi, un processo che coinvolge attorno al Mediterraneo tre continenti e che va governato con sapiente lungimiranza: con una responsabilità europea”.
Il Mediterraneo deve essere laboratorio di pace
Il Mediterraneo deve tornare ad essere “laboratorio di pace”. Lo ha detto il Papa intervenendo agli Incontri del Mediterraneo a Marsiglia. “Questa è la sua vocazione, essere luogo dove Paesi e realtà diverse si incontrino sulla base dell’umanità che tutti condividiamo, non delle ideologie che contrappongono”. Il Mediterraneo esprime “un pensiero comunitario. Quanto ne abbiamo bisogno nel frangente attuale, dove nazionalismi antiquati e belligeranti vogliono far tramontare il sogno della comunità delle nazioni! Ma – ricordiamolo – con le armi si fa la guerra, non la pace, e con l’avidità di potere sempre si torna al passato, non si costruisce il futuro”.
Ripartire dagli ultimi
Occorre “ripartire dal grido spesso silenzioso degli ultimi, non dai primi della classe che, pur stando bene, alzano la voce. Ripartiamo, Chiesa e comunità civile, dall’ascolto dei poveri, che si abbracciano, non si contano perché sono volti, non numeri”, ha detto il Papa. “Il cambio di passo delle nostre comunità sta nel trattarli come fratelli di cui conoscere le storie, non come problemi fastidiosi; cacciandoli via, rinviandoli a casa; sta nell’accoglierli, non nel nasconderli; nell’integrarli, non nello sgomberarli – ha sottolineato il Pontefice – ; nel dar loro dignità”. “Marsiglia è la capitale dell’integrazione”, ha sottolineato il Papa. Francesco ha parlato anche del problema della precarietà che “inquina la convivenza umana”. “Dove c’è precarietà c’è criminalità: dove c’è povertà materiale, educativa, lavorativa, culturale e religiosa, il terreno delle mafie e dei traffici illeciti è spianato”. Il Papa invita tutti a fare la propria parte perché “l’impegno delle sole istituzioni non basta, serve un sussulto di coscienza per dire ‘no’ all’illegalità e ‘sì’ alla solidarietà, che non è una goccia nel mare, ma l’elemento indispensabile per purificarne le acque”. Il Papa torna sul dramma dei migranti. “C’è un grido di dolore che più di tutti risuona, e che sta tramutando il mare nostrum in mare mortuum, il Mediterraneo da culla della civiltà a tomba della dignità. È il grido soffocato dei fratelli e delle sorelle migranti”.
La soluzione non è respingere
Il Papa sottolinea che c’è “il diritto sia di emigrare sia di non emigrare” e chiede di non chiudersi “nell’indifferenza”. “Contro la terribile piaga dello sfruttamento di esseri umani, la soluzione non è respingere, ma assicurare, secondo le possibilità di ciascuno, un ampio numero di ingressi legali e regolari, sostenibili grazie a un’accoglienza equa da parte del continente europeo, nel contesto di una collaborazione con i Paesi d’origine. Dire ‘basta’, invece, è chiudere gli occhi; tentare ora di ‘salvare sé stessi’ si tramuterà in tragedia domani”, ha detto il Pontefice.
L’eutanasia
Il Papa, nel discorso a Marsiglia, si è espresso contro l’eutanasia, che è attualmente tema di dibattito in Francia. “Chi presta ascolto al gemito degli anziani soli che, anziché esser valorizzati, vengono parcheggiati, con la prospettiva falsamente dignitosa di una morte dolce, in realtà più salata delle acque del mare?”, ha chiesto il Papa. Francesco è tornato ad esprimersi anche contro l’aborto: “Chi pensa ai bambini non nati, rifiutati in nome di un falso diritto al progresso, che è invece regresso nei bisogni dell’individuo?”. E ha commentato: “Oggi abbiamo il dramma di confondere i bambini con i cagnolini…”.
Accolto da Macron
Il Papa, al Palais du pharo a Marsiglia, dove è intervenuto nella sessione conclusiva degli Incontri del Mediterraneo è stato accolto dal presidente francese Emmanuel Macron e dalla consorte Brigitte. Poi l’immagine, piuttosto inedita, che ha colpito: Macron che ha accompagnato sotto braccio Francesco appoggiato al bastone nel tragitto. Il Papa, poi, chiude la polemica sul fatto che sia venuto a Marsiglia e “non in Francia”, come più volte ha ribadito perché la sua priorità è visitare prima tutti i Paesi più piccoli e periferici dell’Europa. “Il Presidente – ha detto il Papa riferendosi ad Emmanuel Macron presente al Palais du Pharo – una volta mi ha invitato a visitare la Francia ma mi ha detto così: ‘L’importante è che venga a Marsiglia’”.