”La Vergine Maria ci aiuti a combattere in noi stessi la tentazione dell’ipocrisia, a fare il bene senza apparire e con semplicità”. Lo ha detto Papa Francesco affacciandosi alla finestra dello studio nel Palazzo Apostolico Vaticano prima della recita dell’Angelus con i fedeli e i pellegrini riuniti in Piazza San Pietro.
”Oggi il Vangelo della liturgia – ha continuato – ci parla di Gesù che, nel tempio di Gerusalemme, denuncia davanti al popolo l’atteggiamento ipocrita di alcuni scribi” che ”invece di usare il ruolo di cui erano investiti per servire gli altri, ne facevano uno strumento di prepotenza e di manipolazione. Da queste persone Gesù raccomanda di stare alla larga, di guardarsi bene, di non imitarle. Anzi, con la sua parola e il suo esempio, come sappiamo, insegna cose molto diverse sull’autorità”.
”Oggi il Vangelo della liturgia – ha spiegato il Papa – ci parla di Gesù che, nel tempio di Gerusalemme, denuncia davanti al popolo l’atteggiamento ipocrita di alcuni scribi. A questi ultimi era affidato un ruolo importante nella comunità d’Israele: leggevano, trascrivevano e interpretavano le Scritture. Perciò erano tenuti in grande considerazione e la gente prestava loro riverenza. Al di là delle apparenze, però, spesso il loro comportamento non corrispondeva a ciò che insegnavano.
Alcuni, infatti, forti del prestigio e del potere di cui godevano, guardavano gli altri dall’alto in basso, si davano delle arie e, nascondendosi dietro una facciata di finta rispettabilità e di legalismo, si arrogavano dei privilegi e arrivavano persino a commettere veri e propri furti a danno dei più deboli, come le vedove. Invece di usare il ruolo di cui erano investiti per servire gli altri, ne facevano uno strumento di prepotenza e di manipolazione. E succedeva che anche la preghiera, per loro, rischiava di non essere più il momento dell’incontro con il Signore, ma un’occasione per ostentare perbenismo e finta pietà, utile per attirare l’attenzione della gente e guadagnare consensi. Si comportavano da persone corrotte, alimentando un sistema sociale e religioso in cui era normale avvantaggiarsi alle spalle degli altri, specialmente dei più indifesi, commettendo ingiustizie e garantendosi l’impunità”.
”Da queste persone Gesù raccomanda di stare alla larga, di guardarsi bene, di non imitarle – ha sottolineato Papa Francesco – Anzi, con la sua parola e il suo esempio, come sappiamo, insegna cose molto diverse sull’autorità. Ne parla in termini di sacrificio di sé e di servizio umile, di tenerezza materna e paterna nei confronti delle persone, specialmente di quelle bisognose. Invita chi ne è investito a guardare gli altri, dalla propria posizione di potere, non per umiliarli, ma per risollevarli, dando loro speranza e aiuto.
”Allora possiamo chiederci: io come mi comporto nei miei ambiti di responsabilità? – ha concluso – Agisco con umiltà, oppure mi faccio vanto della mia posizione? Sono generoso e rispettoso con le persone, oppure le tratto in modo sgarbato e autoritario? E con i fratelli e le sorelle più fragili, sto loro vicino, so chinarmi per aiutarli a rialzarsi? La Vergine Maria ci aiuti a combattere in noi stessi la tentazione dell’ipocrisia, a fare il bene senza apparire e con semplicità”.
Il Papa all’Angelus ha anche ricordato che “tre anni fa veniva avviata la piattaforma dell’azione Laudato si’. Ringrazio quanti operano in favore di questa iniziativa” e “a tale proposito auspico che la Conferenza sui cambiamenti climatici Cop29, che inizierà domani a Baku, dia un contributo efficace per la tutela della nostra casa comune”.
Dopo l’Angelus Papa Francesco ha invitato, ancora una volta, il mondo alla pace. Poi ha parlato di Valencia. “Preghiamo per la popolazione di Valencia che sta affrontando le conseguenze dell’alluvione. Avete pregato per Valencia? Avete pensato come aiutare quella gente? Preghiamo anche – ha continuato il Papa – per la popolazione del Mozambico affinché non perda il cammino verso la democrazia”. “Continuiamo per favore – ha detto il Papa – a pregare per la martoriata Ucraina, dove vengono colpiti anche ospedali e altri edifici civili. Preghiamo per la Palestina, Israele, il Libano, Myanmar, Sudan. Preghiamo per la pace nel mondo intero”. La Chiesa Italiana oggi celebra la giornata del ringraziamento. Saluto gli agricoltori: coltivate la terra per conservare la fertilità”, ha concluso il Pontefice.