Il Papa lancia un nuovo accorato appello per la pace in Terra Santa, chiede che a Gaza siano lasciati spazi per gli aiuti umanitari e che vengano rilasciati ”subito” gli ostaggi israeliani in mano ad Hamas. ”Ringrazio tutti che in tanti luoghi e in diversi modi si sono uniti alla giornata di digiuno, preghiera e penitenza che abbiamo vissuto venerdì scorso implorando la pace nel mondo. Continuiamo a pregare per l’Ucraina, anche per la grave situazione in Palestina e Israele e per le altre regioni in guerra. A Gaza in particolare – osserva il Papa al termine della recita dell’Angelus – si lascino spazi per garantire gli aiuti umanitari , e siano liberati subito gli ostaggi. Che nessuno abbandoni la possibilità di fermare le armi. Cessi il fuoco!”. “’Padre Ibrahim Faltas lo ho ascoltato e diceva: ‘Cessate il fuoco! Lui è il vicario di Terra Santa . Anche noi con padre Ibrahim diciamo ‘cessate il fuoco’ . Fermatevi fratelli e sorelle. La guerra è sempre una sconfitta, sempre . Sempre”, ammonisce Bergoglio.
FACCIAMO IL PRIMO PASSO SENZA ATTENDERE RICONOSCIMENTI
‘Siamo chiamati a riflettere l’amore di Dio nel mondo. Come? Facendo il primo passo, come fa Dio con noi: senza aspettare che si muovano gli altri, senza attendere che il mondo, la società e la Chiesa cambino, senza attendere o pretendere riconoscimenti”. Lo ha ammonito il Papa all’Angelus dopo la celebrazione della messa di fine Sinodo. Il Pontefice, ricordando il ”più grande dei comandamenti” del Vangelo, osserva: ”Esso lega l’amore per Dio a quello per il prossimo:
significa che, amando i fratelli, noi riflettiamo, come specchi, l’amore del Padre. Riflettere l’amore di Dio, ecco il punto; amare Lui, che non vediamo, attraverso il fratello che vediamo”. Quindi, l’esempio della suora dei poveri: ”Un giorno Santa Teresa di Calcutta, a un giornalista che le chiedeva se, con quello che faceva, si illudesse di cambiare il mondo, rispose: ‘Io non ho mai pensato di poter cambiare il mondo! Ho cercato soltanto di essere una goccia di acqua pulita, nella quale potesse brillare l’amore di Dio’. Ecco come lei, tanto piccola, ha potuto fare un bene così grande: riflettendo come una goccia l’amore di Dio”. Da qui il monito: ”Se a volte, guardando lei e altri santi, ci venisse da pensare che siano degli eroi inimitabili, ripensiamo a questa piccola goccia e ricordiamoci che anche noi siamo chiamati a riflettere l’amore di Dio nel mondo. Come? Facendo il primo passo, come fa Dio con noi: senza aspettare che si muovano gli altri, senza attendere che il mondo, la società e la Chiesa cambino, senza attendere o pretendere riconoscimenti. Allora, cari fratelli e sorelle, pensando all’amore di Dio che sempre ci precede, possiamo chiederci: io sono grato al Signore, che mi ama per primo?”.