”Con il diavolo non si dialoga, non si deve mai discutere. Perché lui è più furbo di tutti noi e ce la farà pagare”. Così Papa Francesco nell’ultima udienza generale del 2023. Il Pontefice, cominciando un nuovo ciclo di catechesi su ‘I vizi e le virtù ‘, ha messo in guardia dal diavolo: ”Attenti: è astuto e intelligente. Per tentare Gesù ha usato addirittura le citazioni bibliche! Con il diavolo non si dialoga e con la tentazione non cediamo: chiudere la porta!”. Bergoglio è partito proprio dall’inizio della Bibbia, là dove il libro della Genesi, attraverso il racconto dei progenitori,presenta la dinamica del male e della tentazione: ”Pensiamo al paradiso terrestre. Nel quadro idilliaco rappresentato dal giardino dell’Eden, compare un personaggio che diventa il simbolo della tentazione: il serpente. Il serpente è un animale insidioso: si muove lentamente, strisciando sul terreno, e qualche volta non ti accorgi nemmeno della sua presenza, perché riesce a mimetizzarsi bene con l’ambiente. Soprattutto per questo è pericoloso. Quando comincia a dialogare con Adamo ed Eva dimostra di essere anche un dialettico raffinato. Incomincia come si fa nei pettegolezzi cattivi, con una domanda maliziosa: ‘È vero che Dio ha detto: Non dovete mangiare di nessun albero del giardino?”’.
Adamo ed Eva
”La frase è falsa: Dio, in realtà, – ha osservato Francesco – ha offerto all’uomo e alla donna tutti i frutti del giardino, tranne quelli di un albero preciso: l’albero della conoscenza del bene e del male. Questa proibizione non vuole interdire all’uomo l’uso della ragione, come talvolta mal si interpreta, ma è una misura di sapienza. Come a dire: riconosci il limite, non sentirti padrone di tutto, perché la superbia è l’inizio di tutti i mali. Dunque, Dio pone i progenitori come signori e custodi del creato, ma vuole preservarli dalla presunzione di onnipotenza, di farsi padroni del bene e del male. Che è una brutta tentazione anche oggi. Questa è l’insidia più pericolosa per il cuore umano, da cui bisogna guardarsi ogni giorno!”.
La martoriata Ucraina
”Preghiamo con fiducia affinché il Principe della Pace ci conceda speranza, amore e vera pace”. Il Papa, nel corso dei saluti ai fedeli di lingua polacca presenti all’udienza generale in Aula Paolo VI, ha rivolto il suo pensiero alla martoriata Ucraina e a tutti i luoghi teatro di conflitti: ”Alla fine dell’anno, rendiamo grazie a Dio per tutte le cose buone che abbiamo ricevuto, anche quelle fatte dalle mani di così tante persone a sostegno delle vittime della guerra in Ucraina e altre parti del mondo”. ”La guerra è un male, preghiamo per la fine delle guerre”. Il Papa ha concluso l’ udienza generale pensando alle popolazioni che soffrono a causa dei conflitti. E ha nuovamente invocato la pace: ”Per favore, non dimentichiamo di pregare per quanti soffrono le conseguenze terribili della violenza e della guerra; preghiamo specialmente per la martoriata Ucraina e per le popolazioni di Palestina e Israele”.
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Foto: Vatican Media