“Gesù non vuole essere un protagonista della storia, ma del tuo oggi; non un profeta lontano, ma il Dio vicino! Cristo non è un ricordo del passato, ma il Dio del presente”. Lo ha detto papa Francesco all’Angelus commentando il Vangelo odierno. “Se fosse solo un personaggio storico, imitarlo oggi sarebbe impossibile – ha osservato -: ci troveremmo davanti al grande fossato del tempo e soprattutto di fronte al suo modello, che è come una montagna altissima e irraggiungibile; vogliosi di scalarla, ma privi della capacità e dei mezzi necessari”.
Le parole del Papa
“Invece – ha spiegato il Pontefice – Gesù è vivo, Gesù vive nella Chiesa, vive nel mondo, Gesù ci accompagna, è al nostro fianco, ci offre la sua Parola e la sua grazia, che illuminano e ristorano nel cammino: Egli, guida esperta e saggia, è felice di accompagnarci nei sentieri più difficili e nelle scalate più impervie”. “Oggi ci farà bene ripeterci la domanda decisiva, che esce dalla sua bocca: ‘Voi chi dite che io sia?’ – ha aggiunto Francesco -. In altre parole: per me chi è Gesù? Un grande personaggio, un punto di riferimento, un modello irraggiungibile? Oppure il Figlio di Dio, che cammina al mio fianco, che può portarmi fino alla vetta della santità, là dove da solo non riesco ad arrivare? Gesù è davvero vivo nella mia vita, Gesù vive con me, è il mio Signore? Mi affido a Lui nei momenti di difficoltà? Coltivo la sua presenza attraverso la Parola e i Sacramenti? Mi lascio guidare da Lui, insieme ai miei fratelli e sorelle, nella comunità?”.
Maria Madre del cammino
“Maria, Madre del cammino, ci aiuti a sentire il suo Figlio vivo e presente accanto a noi”, ha quindi concluso introducendo la preghiera mariana. “Oggi si ricorda Santa Monica, madre di Sant’Agostino, con le sue preghiere, le sue lacrime chiedeva la signore la conversione del suo figlio”, ha detto il Papa al termine dell’Angelus. “Donna forte, donna brava! – ha aggiunto – Preghiamo per tante madri che soffrono quando i figli si sono un po’ perduti o sono sulle strade difficili della vita”. “Restiamo sempre vicini anche al popolo ucraino, che soffre per la guerra, e soffre tanto. Non dimentichiamo l’Ucraina”.
Il Papa in Mongolia
“Giovedì prossimo andrò nel cuore dell’Asia, in Mongolia, si tratta di una visita tanto desiderata e sarà l’occasione per abbracciare una Chiesapiccola nei numeri ma vivace nella fede e grande nella carità. E anche per incontrare da vicino un popolo nobile e saggio, con una grande tradizione religiosa che avrò l’onore di conoscere”. Lo ha detto Papa Francesco al termine dell’Angelus. “Desidero rivolgermi a voi, fratelli e sorelle della Mongolia, dicendovi che sono felice di viaggiare per essere tra voi come fratello di tutti. Ringrazio le vostre autorità per il cortese invito e quanti con grande impegno stanno preparando la mia venuta – ha aggiunto – A tutti chiedo di accompagnare questa visita con la preghiera”.