In un mondo globalizzato ma frammentato, frettoloso e dedito al consumismo, in contesti in cui le radici familiari e sociali sembrano a volte quasi dissolversi, non c’è bisogno di cristiani che puntano il dito, ma di testimoni appassionati che irradiano il Vangelo ‘nella vita attraverso la vita’. E la tentazione è sempre questa: passare da ‘cristiani testimoni’ a ‘cristiani accusatori’. L’accusatore è uno solo: il diavolo; non assumiamo il ruolo del diavolo, assumiamo il ruolo di Gesù, stiamo alla scuola di Gesù, delle Beatitudini”. Così Papa Francesco, rivolgendosi ai partecipanti al V Congresso mondiale degli Oblati Benedettini ricevuti in udienza.
Le parole del Papa
“Come oblati, il vostro grande monastero è il mondo, la città, il luogo di lavoro, e lì siete chiamati a essere modelli di accoglienza nel rispetto di chi bussa alla vostra porta e nella predilezione per i poveri. Accogliere è questo – ha sottolineato – la tentazione è chiudersi, e oggi, nella nostra civiltà, nella nostra cultura, anche cristiana, uno dei modi di chiudersi è il chiacchiericcio, che ‘sporca’ gli altri: ‘Io mi chiudo perché questo è un disgraziato…’. Per favore, come benedettini la vostra lingua sia per lodare Dio, non per chiacchierare degli altri. Se fate la riforma di vita di non sparlare mai degli altri, avrete aperto la porta alla vostra causa di canonizzazione! Andate avanti su questo. A volte sembra invece che la nostra società stia soffocando lentamente nelle casseforti sigillate dell’egoismo, dell’individualismo e dell’indifferenza, e il chiacchiericcio ci rinchiude in questo…”