“Di Maria la Chiesa ha bisogno per riscoprire il proprio volto femminile: per assomigliare maggiormente a lei che, donna, Vergine e Madre, ne rappresenta il modello e la figura perfetta per fare spazio alle donne ed essere generativa attraverso una pastorale fatta di cura e di sollecitudine, di pazienza e di coraggio materno”. Lo ha detto Papa Francesco presiedendo la celebrazione della Messa della Solennità di Maria Santissima Madre di Dio nell’ottava di Natale e nella ricorrenza della 57ma Giornata Mondiale della Pace sul tema: ”Intelligenza artificiale e pace”. “I nostri tempi, vuoti di pace, hanno bisogno di una Madre che ricompatti la famiglia umana”.
Guardare alle madri
“Anche il mondo ha bisogno di guardare alle madri e alle donne per trovare la pace, per uscire dalle spirali della violenza e dell’odio, e tornare ad avere sguardi umani e cuori che vedono. E ogni società ha bisogno di accogliere il dono della donna, di ogni donna: di rispettarla, custodirla, valorizzarla, sapendo che chi ferisce una sola donna profana Dio, nato da donna”, ha continuato il Papa. “Le parole dell’apostolo Paolo illuminano l’inizio del nuovo anno: ‘Quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna’ – esordisce il Papa nell’omelia – Colpisce l’espressione ”pienezza del tempo”. Anticamente si usava misurare il tempo svuotando e riempiendo delle anfore: quando erano vuote cominciava un nuovo lasso di tempo, che terminava quando erano piene. Ecco la pienezza del tempo: quando l’anfora della storia è colma, la grazia divina trabocca: Dio si fa uomo e lo fa nel segno di una donna, Maria. Lei è la via scelta da Dio; lei è il punto di arrivo di tante persone e generazioni che, ‘goccia dopo goccia’, hanno preparato la venuta del Signore nel mondo. La Madre sta così al cuore del tempo: a Dio è piaciuto far svoltare la storia attraverso di lei, la donna. Con questa parola la Scrittura ci rimanda alle origini, alla Genesi, e ci suggerisce che la Madre con il Bambino segna una nuova creazione, un nuovo inizio”.”Al principio del tempo della salvezza c’è dunque la Madre di Dio, la nostra Madre santa. È bello allora che l’anno si apra invocandola; è bello che il Popolo fedele, come un tempo a Efeso, proclami con gioia la Santa Madre di Dio – spiega Francesco – Le parole Madre di Dio esprimono infatti la gioiosa certezza che il Signore, tenero Bimbo in braccio alla mamma, si è unito per sempre alla nostra umanità, al punto che essa non è più solo nostra, ma sua. Madre di Dio: poche parole per confessare l’alleanza eterna del Signore con noi. Madre di Dio: è un dogma di fede, ma è pure un ‘dogma di speranza’: Dio nell’uomo e l’uomo in Dio, per sempre”.
La Madre
“La maternità di Maria – dice Francesco – è la via per incontrare la tenerezza paterna di Dio, la via più vicina, più diretta, più facile. La Madre, infatti, ci conduce all’inizio e al cuore della fede, che non è una teoria o un impegno, ma un dono immenso, che ci fa figli amati, dimore dell’amore del Padre. Perciò accogliere nella propria vita la Madre non è una scelta di devozione, ma un’esigenza di fede: ‘Se vogliamo essere cristiani, dobbiamo essere mariani'”. Maria, aggiunge Bergoglio, “è determinante per la vita di ognuno; perché nessuno meglio della Madre conosce i tempi e le urgenze dei figli. Ce lo mostra ancora una volta un ‘inizio’, il primo segno compiuto da Gesù, alle nozze di Cana. Lì è proprio Maria ad accorgersi che manca il vino e a rivolgersi a Lui. Sono i bisogni dei figli che muovono lei, la Madre, a spingere Gesù a intervenire”. “Maria, che conosce le nostre necessità, affretta anche per noi i traboccamenti della grazia e porta le nostre vite verso la pienezza. Fratelli, sorelle, noi tutti abbiamo delle mancanze, delle solitudini, dei vuoti che chiedono di essere colmati. Chi può farlo se non Maria Madre della pienezza? – si chiede il Papa – Quando siamo tentati di chiuderci in noi stessi, andiamo da lei; quando non riusciamo a districarci tra i nodi della vita, cerchiamo rifugio in lei. I nostri tempi, vuoti di pace, hanno bisogno di una Madre che ricompatti la famiglia umana. Guardiamo a Maria per diventare costruttori di unità, e facciamolo con la sua creatività di Madre, che si prende cura dei figli: li raduna e li consola, ne ascolta le pene e ne asciuga le lacrime. Affidiamo il nuovo anno alla Madre di Dio. Consacriamole le nostre vite. Lei, con tenerezza, saprà dischiuderne la pienezza. Perché ci condurrà a Gesù e Gesù è la pienezza del tempo, di ogni tempo, del nostro tempo. Infatti, come è stato scritto, ‘non è stata la pienezza dei tempi a far sì che il Figlio di Dio fosse inviato, ma al contrario, l’invio del Figlio ha fatto scaturire la pienezza dei tempi’. Sia quest’anno pieno della consolazione del Signore; sia quest’anno colmo della tenerezza materna di Maria, la Santa Madre di Dio”.
Messaggio del Presidente Mattarella a Sua Santità in occasione della Giornata Mondiale della Pace
«Santità,
il tema della 57ma Giornata Mondiale della Pace, “Intelligenza artificiale e pace”, ci invita a una riflessione sul significato delle nuove tecnologie, che si contraddistinguono per le loro dirompenti potenzialità e i loro effetti ambivalenti.
Siamo di fronte a uno snodo fondamentale. I rapidissimi progressi dell’intelligenza artificiale incidono sempre più profondamente sugli individui, sulle attività umane, sulla nostra interazione con l’altro e con l’ambiente. Tuttavia, il tema è entrato soltanto di recente nel dibattito pubblico e il suo impatto sulla società è ancora ampiamente sottovalutato. È quindi quantomai opportuno che nella Comunità internazionale si sviluppi un dibattito aperto e inclusivo che approfondisca il nostro rapporto con innovazioni tanto straordinarie e con le modalità necessarie a governarle.
Ne va della stessa possibilità di assicurare al mondo intero prospettive di pacifica convivenza e uno sviluppo autenticamente umano e integrale. Ma ne va anche e soprattutto della dignità di ogni donna e ogni uomo, dignità fondata tra l’altro sul carattere unico di cui nell’ambito del Creato la persona umana è portatrice. A differenza di quella artificiale, infatti, l’intelligenza dell’essere umano è illuminata dalla coscienza; e, insieme, intelligenza e coscienza esprimono una singolare capacità creativa nell’ambito della ricerca scientifica. Come Vostra Santità ricorda nel Suo messaggio, ciò rende l’Uomo capace di approfondire – senza mai esaurirla – la sua conoscenza della natura e di interagire con essa con modalità sempre nuove e più avanzate.
Le forme di intelligenza artificiale possono infatti rappresentare un consistente moltiplicatore di ricchezza, apportando benefici in numerosi ambiti. Ma questi stessi sistemi innalzerebbero le già alte barriere della diseguaglianza se rimanessero nelle mani di pochi, contribuendo ad ancora più consistenti fenomeni di emarginazione e ai conseguenti rischi per la coesione delle nostre comunità. Non possono sfuggirci, inoltre, i pericoli legati all’utilizzo dell’intelligenza artificiale per mettere a punto sistemi d’arma sempre più distruttivi e per incitare all’odio e all’intolleranza. Ne vediamo già le ombre sui conflitti in corso, nel contesto del protrarsi dell’aggressione russa all’Ucraina, come pure delle ostilità in Medio Oriente, con il loro insostenibile carico di morte e dolore.
È essenziale il richiamo, cui ci sprona la Giornata Mondiale per la Pace, a vigilare e operare affinché la produzione e l’utilizzo delle nuove tecnologie non siano improntati a una logica di violenza. Da questa miccia possono infatti scaturire nuove tensioni e contrapposizioni.
Non è quello di cui il nostro pianeta ha bisogno!
Non ne hanno bisogno in particolare le giovani generazioni, che devono anzi essere esortate a coltivare speranza e fiducia nel futuro, e che non meritano un mondo dove sopraffazione ed esclusione prevalgano.
Di fronte alle grandi opportunità, ma anche agli enormi rischi delle forme di intelligenza artificiale, sono necessari meccanismi di governance globale capaci di assicurare che l’evoluzione della tecnologia rimanga centrata e controllata dalla persona umana e non viceversa. L’uso delle forme di intelligenza artificiale deve dunque nutrirsi prioritariamente del valore della pace e della giustizia in modo da assicurare prosperità e benessere a beneficio di tutti.
Mi unisco quindi con convinzione all’appello della Santità Vostra affinché le nuove potenti tecnologie siano umanizzate, servano il bene comune e non siano mero strumento di interessi di parte, favorendo così le prospettive di fraternità e di cura del Pianeta per un futuro di inclusione, pace e reale sviluppo.
In tale spirito, l’Italia continuerà ad adoperarsi, anche in vista delle importanti responsabilità che l’attendono nel 2024, a partire dalla Presidenza del G7, foro nel quale il tema dell’intelligenza artificiale sarà affrontato con molta attenzione.
Nel ringraziarLa per il messaggio che in occasione della 57ma Giornata Mondiale della Pace ha voluto indirizzare ai fedeli e a tutte le donne e gli uomini di buona volontà, Le rinnovo i più sinceri e affettuosi auguri per il nuovo anno».
Foto: Vatican Media