Il Papa, in convalescenza a Casa Santa Marta, continua la terapia farmacologica e le fisioterapie motoria e respiratoria alle quali sta dedicando “molto tempo” con qualche risultato. Lo fa sapere la Sala stampa del Vaticano che parla di “lieve miglioramento” che il Papa trae da entrambe le fisioterapie, in particolare per la voce. Le analisi del sangue hanno poi fatto registrato un “lieve miglioramento degli indicatori infettivi”, nel senso che resta l’infezione polmonare ma il quadro infettivo è in lieve miglioramento.
Il Papa riceve una intensità “minore” di ossigeno. Durante il giorno l’ossigenazione resta quella ordinaria tramite naselli e nella notte all’occorrenza riceve l’ossigeno ad alti flussi ma l’intensità di ossigeno è “minore”.
Papa Francesco trascorre parte della giornata facendo le fisioterapie, motoria e respiratoria, per le quali si registrano “lievi miglioramenti”, poi si dedica un po’ al lavoro. Oggi ha seguito a distanza la predica di Quaresima in Aula Paolo VI tenuta da padre Roberto Pasolini e lo scorso 2 aprile ha seguito la messa nel ventennale dalla morte di Wojtyla. Lo fa sapere la Sala stampa vaticana che fornirà ulteriori aggiornamenti sul Papa martedì prossimo.
Domenica l’Angelus potrebbe svolgersi in modalità differente rispetto alle domeniche scorse. Domani ci sarà un aggiornamento della Sala stampa del Vaticano.
Il Papa a pellegrini slovacchi, sono convalescente ma unito a voi
“Avrei tanto desiderato essere presente tra voi per condividere questo momento di fede e di comunione, ma sono ancora convalescente e dunque mi unisco a voi attraverso la preghiera e con tutto il mio affetto”. Così papa Francesco si rivolge ai destinatari nel messaggio, letto durante la messa nella Basilica vaticana, inviato ai partecipanti al Pellegrinaggio nazionale giubilare slovacco, cui partecipa anche il presidente Peter Pellegrini.
“Il vostro pellegrinaggio – osserva il Pontefice – è segno concreto del desiderio di rinnovare la fede, di rafforzare il legame con il Successore di Pietro e di testimoniare con gioia la speranza che non delude (cfr Rm 5,5), perché nasce dall’amore effuso dal Cuore trafitto di Cristo e riversato in noi dallo Spirito Santo”.
Di questa speranza “il presente Giubileo ci chiama a diventare pellegrini in tutta la nostra vita, e il viaggio a Roma, con il passaggio delle Porte Sante e le soste presso le tombe degli Apostoli e dei Martiri, è il pegno di questo cammino di ogni giorno, proteso verso l’eternità”.
“Per voi, sorelle e fratelli slovacchi – sottolinea il Papa -, è un itinerario che si inserisce nella ricca tradizione cristiana della vostra terra, fecondata dalla testimonianza dei santi Cirillo e Metodio e di tanti altri santi e sante, che da oltre mille anni la irrigano con il Vangelo di Cristo”.