“Mi congratulo con tutti voi perché questo ‘Tunnel dell’Amicizia’ vuole essere un luogo di dialogo e di incontro”. Così il Papa nel suo saluto presso il ‘Tunnel dell’Amicizia’, collegamento sotterraneo tra la Moschea Istiqlal di Giacarta e la Cattedrale cattolica di Nostra Signora dell’Assunzione.
Le parole di Papa Francesco
“Se pensiamo a un tunnel – ha detto Francesco -, facilmente immaginiamo un percorso buio che, specialmente se siamo soli, può farci paura. Qui invece è diverso, perché tutto è illuminato”. “Vorrei dirvi, però – ha proseguito -, che siete voi la luce che lo rischiara, con la vostra amicizia, la concordia che coltivate, il sostenervi a vicenda, e con il vostro camminare insieme che vi conduce, alla fine della strada, verso la piena luce”. “Noi credenti, che apparteniamo a diverse tradizioni religiose, abbiamo un ruolo da svolgere: aiutare tutti ad attraversare il tunnel con lo sguardo rivolto verso la luce”, ha detto ancora il Papa. Così, “al termine del percorso, si può riconoscere, in chi ha camminato accanto a noi, un fratello, una sorella, con cui condividere la vita e sostenersi reciprocamente”. “Ai tanti segnali di minaccia, ai tempi bui, contrapponiamo il segno della fratellanza che, accogliendo l’altro e rispettandone l’identità, lo sollecita a un cammino comune, fatto in amicizia, e che porta verso la luce”, ha aggiunto il Pontefice, che ha ringraziato “tutti coloro che operano convinti che si possa vivere in armonia e in pace, consapevoli della necessità di un mondo più fraterno”.
“Auspico che le nostre comunità possano essere sempre più aperte al dialogo interreligioso e siano un simbolo della coesistenza pacifica che caratterizza l’Indonesia – ha concluso -. Elevo la mia preghiera a Dio, Creatore di tutti, perché benedica tutti coloro che attraverseranno questo Tunnel in spirito di amicizia, armonia e fraternità. Grazie!”
Dichiarazione congiunta” firmata da papa Francesco e dal grande imam Nasaruddin Umar
“Il fenomeno globale della disumanizzazione è caratterizzato soprattutto da violenze e conflitti diffusi, che spesso provocano un numero allarmante di vittime. È particolarmente preoccupante che la religione sia spesso strumentalizzata in questo senso, causando sofferenze a molti, soprattutto donne, bambini e anziani. Il ruolo della religione, tuttavia, dovrebbe includere la promozione e la salvaguardia della dignità di ogni vita umana”. E’ quanto si legge al punto 1 della “Dichiarazione congiunta” firmata stamane alla Moschea ‘Istiqlal’ di Giacarta da papa Francesco e dal grande imam Nasaruddin Umar, e dagli altri leader confessionali presenti all’incontro interreligioso.
“Come si può vedere dagli eventi degli ultimi decenni, il nostro mondo sta chiaramente affrontando due gravi crisi: la disumanizzazione e il cambiamento climatico”, premette la Dichiarazione congiunta, dal titolo “Promuovere l’armonia religiosa per il bene dell’umanità”. “L’abuso del creato, che è la nostra casa comune, da parte dell’uomo, ha contribuito al cambiamento climatico, comportando conseguenze distruttive come i disastri naturali, il riscaldamento globale e condizioni meteorologiche imprevedibili. L’attuale crisi ambientale è diventata un ostacolo alla convivenza armoniosa dei popoli”, prosegue il testo.”In risposta a questa duplice crisi, guidati dai nostri rispettivi insegnamenti religiosi e riconoscendo il contributo del principio filosofico indonesiano della ‘Pancasila’, noi, insieme agli altri responsabili religiosi presenti, chiediamo quanto segue: I valori condivisi dalle nostre tradizioni religiose dovrebbero essere promossi efficacemente per sconfiggere la cultura della violenza e dell’indifferenza che affligge il nostro mondo”.
I valori religiosi
In effetti, “i valori religiosi dovrebbero essere orientati alla promozione di una cultura di rispetto, dignità, compassione, riconciliazione e solidarietà fraterna per superare sia la disumanizzazione, sia la distruzione ambientale”. I responsabili religiosi in particolare, si afferma ancora, “ispirati dalle rispettive storie e tradizioni spirituali, dovrebbero collaborare nel far fronte alle crisi suddette, identificandone le cause e adottando azioni appropriate”. In più, “poiché esiste un’unica famiglia umana globale, il dialogo interreligioso dovrebbe essere riconosciuto come uno strumento efficace per risolvere i conflitti locali, regionali e internazionali, soprattutto quelli provocati dall’abuso della religione“. Inoltre, “le nostre credenze e rituali religiosi hanno una particolare capacità di parlare al cuore umano e promuovere così un più profondo rispetto della dignità umana”. Riconoscendo infine “la necessità vitale di un’atmosfera sana, pacifica e armoniosa per servire autenticamente Dio e custodire il creato, invitiamo sinceramente tutte le persone di buona volontà ad agire con decisione per preservare l’integrità dell’ecosistema e delle sue risorse ereditate dalle generazioni precedenti, che speriamo di trasmettere ai nostri figli e nipoti”, conclude la Dichiarazione.
Le parole di Papa Francesco nell’incontro interreligioso
“Sono felice di trovarmi qui, nella più grande Moschea dell’Asia, insieme a tutti voi. Saluto il Grande Imam e lo ringrazio per le parole che mi ha rivolto, ricordando che questo luogo di culto e di preghiera è anche ‘una grande casa per l’umanità’, in cui ciascuno può entrare per fermarsi con sé stesso, per dare spazio a quell’anelito di infinito che porta nel cuore, per cercare l’incontro con il divino e vivere la gioia dell’amicizia con gli altri”. Così il Papa nell’incontro interreligioso alla Moschea ‘Istiqlal’ di Giacarta.
Dopo aver ricordato “che questa Moschea è stata progettata dall’architetto Friedrich Silaban, che era cristiano e si aggiudicò la vittoria del concorso”, Francesco ha osservato che “ciò attesta che, nella storia di questa Nazione e nella cultura che vi si respira, la Moschea, come anche gli altri luoghi di culto, sono spazi di dialogo, di rispetto reciproco, di armonica convivenza tra le religioni e le diverse sensibilità spirituali”. Questo “è un grande dono, che ogni giorno siete chiamati a coltivare, perché l’esperienza religiosa sia punto di riferimento di una società fraterna e pacifica e mai motivo di chiusura e di scontro”, ha sottolineato, aggiungendo che a tale proposito “va menzionata la costruzione di un tunnel sotterraneo – il ‘tunnel dell’amicizia’ che collega la Moschea Istiqlal e la Cattedrale di Santa Maria dell’Assunzione”.
“Vi incoraggio a proseguire su questa strada – ha detto ancora il Pontefice -: che tutti, tutti insieme, ciascuno coltivando la propria spiritualità e praticando la propria religione, possiamo camminare alla ricerca di Dio e contribuire a costruire società aperte, fondate sul rispetto reciproco e sull’amore vicendevole, capaci di isolare le rigidità, i fondamentalismi e gli estremismi, che sono sempre pericolosi e mai giustificabili”.
Foto: Vatican Media