Il Papa, nella Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, lancia l’allarme: ” Spesso vincoli e imposizioni pesano soprattutto sulle donne, costringendole in posizioni di subalternità. E questo è molto brutto”. ”Il matrimonio e la famiglia siano decisivi per la vita dei popoli: da sempre la Chiesa se ne prende cura, li sostiene e li evangelizza”, ha ammonito ancora il Papa, ricevendo in udienza la comunità accademica del Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II per le Scienze del Matrimonio e della Famiglia. ”Purtroppo, ci sono Paesi in cui le autorità pubbliche non rispettano la dignità e la libertà cui ogni essere umano ha inalienabile diritto quale figlio di Dio”, l’allarme.
”Fin dall’inizio, tra i discepoli del Signore ci sono state anche donne, e in Cristo Gesù – scrive San Paolo – non c’è più uomo né donna – ha sottolineato il Papa, che poi ha precisato: – questo non vuol dire che la differenza tra i due sia annullata, bensì che nel piano della salvezza non c’è discriminazione tra l’uomo e la donna: entrambi appartengono a Cristo, sono discendenza di Abramo ed eredi secondo la promessa”. ”E parlando delle donne, un vecchio prete mi diceva”, ha raccontato a braccio: ”Stia attento a non sbagliare, perché dal giorno del giardino dell’Eden comandano loro”.
Il Papa, parlando all’evento dell’anniversario del trattato di pace tra Argentina e Cile, fa riferimento alla situazione attuale. “Desidero menzionare due fallimenti dell’umanità, l’Ucraina e la Palestina, dove si soffre e dove la prepotenza dell’invasore prevale sul dialogo”, ha detto il Pontefice sottolineando “l’ipocrisia” dei Paesi nei quali “si parla di pace” e ci sono poi “le fabbriche delle armi”. “Questa ipocrisia porta al fallimento dell’amicizia e al fallimento della pace”.
Troppe vittime sulla strada, soprattutto giovani, aiutate a diffondere l’educazione stradale. Lo ha detto il Papa ricevendo una delegazione di motociclisti. Bergoglio li ha invitati ad ”impegnarsi nella sensibilizzazione al rispetto delle regole del Codice di sicurezza stradale”, attraverso la diffusione dell’educazione stradale nelle scuole, in modo da ”far riflettere i ragazzi, che ammirano i campioni delle moto ma spesso sono incoscienti dei pericoli”. ”Ho bisogno di preghiere, perché il mio lavoro è molto accelerato e la mia moto è invecchiata e non funziona bene”.
”Sono moltissime le vittime di incidenti stradali, e tanti giovani sono lì! – il grido d’allarme del Papa – ; in molti casi la cattiva conoscenza o la mancata applicazione delle norme di sicurezza mette in pericolo l’incolumità non solo di chi guida, ma anche quella altrui. Per questo il tempo dedicato alle iniziative didattiche in tal senso è un investimento a favore della vita”.
”La Chiesa non chiude la porta a coloro che faticano nel cammino di fede, anzi, spalanca la porta, perché tutti hanno bisogno di un’attenzione pastorale misericordiosa e incoraggiante”. Lo ha detto ancora una volta il Papa, ricevendo in udienza la comunità accademica del Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II per le Scienze del Matrimonio e della Famiglia. ”Tutti, tutti, tutti”, ha aggiunto a braccio. ”L’ha detto Gesù: ‘Andate alle strade e portate tutti, i buoni e i cattivi’. Non dimenticare quel tutti, che è un po’ la vocazione della Chiesa, madre di tutti. La logica dell’integrazione pastorale è la chiave dell’accompagnamento pastorale per quanti convivono rinviando indefinitamente il loro impegno coniugale e per le persone divorziate e risposate”, ha detto Francesco: ”Sono battezzati, sono fratelli e sorelle, lo Spirito Santo riversa in loro doni e carismi per il bene di tutti la loro presenza nella Chiesa testimonia la volontà di perseverare nella fede, malgrado le ferite di esperienze dolorose”.
”Senza escludere nessuno, la Chiesa promuove la famiglia, fondata sul matrimonio, contribuendo in ogni luogo e in ogni tempo a rendere più solido il vincolo coniugale, in virtù di quell’amore che è più grande di tutto: la carità”, ha osservato il Papa, secondo il quale ”la forza della famiglia risiede essenzialmente nella sua capacità di amare e di insegnare ad amare; per quanto una famiglia possa essere ferita, può sempre crescere a partire dall’amore. Nella famiglia le ferite si guariscono con l’amore”, ha aggiunto a braccio.
Il Papa, stamani, ricevendo una delegazione di motociclisti ha detto di avere bisogno di “preghiere, perché il mio lavoro è molto accelerato e la mia moto è invecchiata e non funziona bene”. Bergoglio, il prossimo 17 dicembre, compirà 88 anni e la sua agenda continua ad essere fittissima di appuntamenti. Dopo il viaggio apostolico ad Ajaccio, in programma il 15 dicembre, attendono il Pontefice le celebrazioni papali per il tempo di Natale. Il 24 dicembre Bergoglio presiederà la messa alle 19 nella basilica di San Pietro; ci sarà l’apertura della Porta Santa che segnerà l’inizio del Giubileo 2025.
Il 25 dicembre il Pontefice si affaccerà come di consueto alle 12 dalla Loggia Centrale della basilica di San Pietro per la benedizione ”Urbi et Orbi”. Il 26 dicembre, alle 9, il Papa aprirà la Porta Santa e presiederà la messa nella Casa Circondariale di Rebibbia. Il 31 dicembre, nella basilica di San Pietro, sono in programma alle 17 i Primi Vespri con il tradizionale Te Deum in ringraziamento per l’anno trascorso. Il 1 gennaio 2025, nella basilica di San Pietro, il Papa presiederà la messa per la solennità di Maria Santissima Madre di Dio e la Giornata mondiale della pace. Il 12 gennaio, alle 9.30, papa Francesco presiederà la messa nella Cappella Sistina, con il battesimo di alcuni bambini.