Il Giro d’Italia 2024, la famosa gara ciclistica multistadi di 115 anni, è attualmente in corso. Questa edizione della gara, che consiste di 21 tappe, è iniziata il 4 maggio a Royal Venaria (Venaria Reale) in Piemonte e si concluderà il 26 maggio a Roma.
Come è iniziato il Giro d’Italia? Il gruppo inaugurale di ciclisti decollò il 13 maggio 1909, da Piazzale Loreto a Milano. Il Giro inizia tradizionalmente a maggio, noto come il mese di Maria, da una piazza con una profonda connessione con lei. Il nome di Piazzale Loreto proviene da un ex santuario in piazza dedicato alla Madonna di Loreto. Pertanto, c’è stata una connessione May-Mary-Loreto fin dall’inizio di questa duratura tradizione ciclistica, che affascina un vasto pubblico e avvolge la penisola italiana in rosa.
Stavo guardando la 10a tappa, che passava attraverso Pompei a Cusano Mutri, quando folle di biciclette, motociclisti e spettatori allegri riempivano le strade e le piazze. Il 14 maggio, i cavalieri correvano davanti al magnifico Santuario Pontificio della Beata Vergine del Rosario di Pompei, adornato di colori festivi Pink è stato particolarmente importante, segnalando l’arrivo della primavera e la prontezza dei motociclisti per una nuova corsa e una nuova sfida. La distintiva maglia rosa (maglia rosa), assegnata al pilota che accumula il maggior numero di punti durante la gara, nota anche come la maglia del leader, era impossibile da perdere. Pink è anche associata a Mary: è la Rosa Mistica, la Stella del Mattino. Inoltre, rose-pink simboleggia lo Spirito Santo, che è sempre stato presente nella vita di Maria.
C’è una profonda connessione tra la bicicletta e la Chiesa. Papa Francesco ha parlato della spiritualità della bicicletta, facendo riferimento al venerabile Servo di Dio, Madeleine Delbrêl. Sottolinea che l’equilibrio tra vita e fede, proprio come andare in bicicletta, richiede un movimento costante. La chiave è mantenere l’equilibrio, essenziale sia per andare in bicicletta che per la vita:
Solo in movimento, in movimento, viviamo nell’equilibrio della fede, che è uno squilibrio, ma è così – come la bicicletta. Se ti fermi, non rimane in posizione verticale.
Ci sono ulteriori collegamenti tra Mary, May e il ciclismo. Nel 1949, papa Pio XII dichiarò La Madonna del Ghisallo, situata in cima a una ripida collina vicino al Lago di Como, patrona dei ciclisti. Il ciclismo incarna un elemento spirituale in quanto comporta una profonda conoscenza di sé e dell’ambiente circostante, compreso il mese di Maria e i santuari e i luoghi santi a lei dedicati.
Ci sono molti paralleli e connessioni da tracciare tra primavera, maggio, Maria, ciclismo e il ciclo della vita.
Perché maggio è considerato un mese mariano?
Come è iniziata questa tradizione e si è istituzionalizzata?
Due eventi provvidenziali hanno iniziato la tradizione maggio-mariana: l’arrivo della primavera e della Pasqua, le stagioni di generazione, la germinazione e la rinascita spirituale. Questo periodo segna l’inizio di un nuovo ciclo di vita, trionfando sulla morte con vivaci colori primaverili che sostituiscono la sterriturezza dell’inverno. Significa una nuova nascita, un nuovo inizio. Lo stesso rinnovamento si vede spiritualmente mentre la stagione quaresimale del digiuno e della penitenza si conclude. Con i cuori e le menti rinfrescati, i fedeli sono pronti a intraprendere un nuovo ciclo, rivolgendo lo sguardo verso la Santissima Vergine, Madre del Salvatore, per cercare benedizioni per questo nuovo inizio. La preghiera speciale a Maria, nota come Supplica (Petizione) a Nostra Signora di Pompei, viene recitata due volte l’anno – l’8 maggio e la prima domenica di ottobre – e sottolinea questo rinnovamento spirituale:
Non ti lasceremo finché non ci avrai benedetto.
Nell’antica Grecia e Roma, maggio era dedicato alle dee pagane associate alla fertilità e alla primavera. Si pensa che May abbia preso il nome dalla dea greca Maia, “la madre che allatta”, che è legata alla fertilità, alla terra, alla sua crescita e alla maternità. In combinazione con altri rituali europei che segnano l’inizio della nuova stagione primaverile, molte culture sono arrivate a considerare maggio come un mese dedicato alla vita e alla maternità – anzi, la festa della mamma si celebra a maggio!
St. Filippo Neri (1515-1595) è probabilmente uno dei primi santi a concepire un intero mese specificamente dedicato a Maria. Incoraggiò i giovani del suo Oratorio ad adornare le immagini di Maria con i fiori, a cantare le sue lodi e a compiere atti di mortificazione in suo onore. St. Filippo sviluppò un profondo affetto per Maria fin dalla giovane età, rifedendosi a lei come sua madre. (Avendo perso la madre biologica all’inizio della vita, è stato cresciuto dalla sua matrigna.) Per lui, Maria divenne la sua Consolazione, come scrisse:
Pensiamo a Maria, perché è quella vergine indicibile, quella gloriosa signora, che ha concepito e portato alla luce, senza pregiudizio della sua verginità, colui che la larghezza dei cieli non può contenere dentro di sé.
Un’altra pietra miliare nell’istituzionalizzazione di maggio come mese di Maria fu l’istituzione della confraternita conosciuta in italiano come Comunella (Comune) da parte di padre Angelo Domenico Guinigi nel 1670 Questa organizzazione, formata tra i novizi domenicani di Fiesole (Firenze), funzionava come Corte della Beata Vergine, dedicando preghiere quotidiane e atti di mortificazione a Maria. A partire dal 1701, i novizi erano tenuti a compiere atti che “incorporano con mortificazione le rose mistiche per adornare Maria”, continuando una tradizione iniziata da St. Filippo Neri.
Il mese mariano di maggio come lo celebriamo oggi fu formalizzato nel 1725 da padre gesuita Annibale Dionisi, con la pubblicazione del suo libro intitolato Mese di Maria. Questo libro ha fornito una guida strutturata per una dedizione continua di un mese alla Beata Vergine, che coinvolge preghiere, suppliche e offerte speciali. La pratica della preghiera a Maria si espanse oltre i confini delle chiese, diventando un luogo comune a casa o sul posto di lavoro. Questo cambiamento ha iniziato la tradizione degli altari domestici di maggio: spazi sacri dedicati a Maria nelle case. I gesuiti furono determinanti nell’istituzionalizzare maggio come mese di Maria e nel diffondere questa tradizione alle parrocchie.
La tradizione del mese mariano
La tradizione del mese mariano fu calorosamente abbracciata dal Magistero. Nella sua enciclica Mense Maio (mese di maggio) emessa il 29 aprile 1965, papa Paolo VI istituzionalizzò ulteriormente il mese di Maria e le pie usanze ad esso associate, scrivendo:
Il mese di maggio è quasi arrivato, un mese che la pietà dei fedeli ha a lungo dedicato a Maria, la Madre di Dio. Il nostro cuore si rallegra al pensiero del commovente tributo di fede e amore che sarà presto pagato alla Regina del Cielo in ogni angolo della terra. Perché questo è il mese durante il quale i cristiani, nelle loro chiese e nelle loro case, offrono alla Vergine Madre atti più fervi e amorevoli di omaggio e venerazione; ed è il mese in cui una maggiore abbondanza di doni misericordiosi di Dio scende a noi dal trono di nostra Madre.
Siamo felici e consolati da questa pia usanza associata al mese di maggio, che rende onore alla Beata Vergine e porta così ricchi benefici al popolo cristiano. Poiché Maria è giustamente considerata come il modo in cui siamo guidati a Cristo, la persona che incontra Maria non può fare a meno di incontrare Cristo allo stesso modo. Per quale altra ragione ci rivolgiamo continuamente a Maria se non per cercare il Cristo tra le sue braccia, per cercare il nostro Salvatore in lei, attraverso di lei e con lei? Per lui gli uomini devono girarsi tra le ansie e i pericoli di questo mondo, sollecitati dal dovere e spinti dai bisogni irresistivi del loro cuore, per trovare un rifugio di salvezza, una fontana di vita trascendente.
L’Esortazione Apostolica Marialis Cultus, emessa dallo stesso papa il 2 febbraio 1974, consolidò le celebrazioni di May-Mary. Questo documento ha sottolineato la riforma del calendario liturgico con particolare attenzione al ciclo delle feste mariane, tra cui:
… la Natività della Madonna (8 settembre), “la speranza del mondo intero e l’alba della salvezza”; e la Visitazione (31 maggio), in cui la liturgia ricorda la “Beata Vergine Maria che porta il Figlio dentro di lei” e visita Elisabetta per offrire assistenza caritatevole e per proclamare la misericordia di Dio Salvatore. Poi c’è la commemorazione di Nostra Signora dei Dolori (15 settembre), un’occasione appropriata per rivivere un momento decisivo nella storia della salvezza e per venerare, insieme al Figlio “alzato sulla croce, Sua Madre sofferente”.
L’intenzione era quella di rendere la devozione a Maria sempre più pura e vigorosa.
Le connessioni tra Maria, maggio e il ciclismo sono profondamente radicate nella tradizione e nella pratica culturale, riflettendo un arazzo storico di valori spirituali e comunitari. Il mese di maggio, dedicato a Maria, mette in evidenza temi di rinnovamento, purezza e celebrazione, che sono incarnati nei paesaggi in fiore e nella rinascita delle attività della comunità come il ciclismo. Il Giro d’Italia, a partire da maggio e spesso caratterizzato dal colore rosa, in un certo senso simboleggia questa freschezza e la fioritura di nuova vita, rispecchiando il ringiovanimento spirituale associato a Maria. Questa sincronia tra le devozioni mariane di maggio e la vibrante cultura ciclistica non solo arricchisce il paesaggio spirituale, ma rinvigorisce anche i regini fisici e comunitari, promuovendo una devozione più profonda e vigorosa a Maria che risuona attraverso tutti gli aspetti della vita dei fedeli.
Tratto da: National Catholic Register
Foto tratta da NCR di Luca Bettini / AFP via Getty Images
L’autrice
Ines Murzaku Dr. Ines Angeli Murzaku è professore di storia ecclesiastica, direttore del programma di studi cattolici e presidente fondatore del Dipartimento di studi cattolici della Seton Hall University nel New Jersey. Ha conseguito un dottorato di ricerca presso il Pontificio Istituto Orientale di Roma e ha ricoperto posizioni di visita presso le Università di Bologna e Calabria in Italia e l’Università di Münster in Germania. Dr. La ricerca di Murzaku è stata pubblicata in più articoli accademici e otto libri, tra cui Madre Teresa, Santa delle Periferie (Paulist Press 2021) e Life of St. Neilos di Rossano (Harvard University Press 2018). Collabora regolarmente su questioni religiose per i media tra cui Associated Press, CNN, Catholic World Report, Voice of America, Relevant Radio, The Catholic Thing, Crux, The Record, The Stream, Vatican Radio e EWTN.