Sant’ Agnese di Boemia è il santo che la Chiesa cattolica celebra il 2 marzo. Nata nel 1211 a Praga, era la tredicesima figlia di Otakar, re di Boemia. Fin da giovane, rifiutò le proposte di matrimoni regali che le venivano fatte e si consacrò a Dio con il voto di verginità. Entrò nell’Ordine delle Clarisse e fondò il monastero di San Francesco a Praga, dove divenne badessa. Si dedicò alla cura dei poveri, degli ammalati e dei lebbrosi, seguendo l’esempio di san Francesco d’Assisi e di santa Chiara. Morì nel 1282 e fu canonizzata nel 1989 da papa Giovanni Paolo II, che la proclamò patrona della Repubblica Ceca.
La vita di sant’ Agnese di Boemia
Sant’ Agnese di Boemia nacque nel castello reale di Praga nel 1211, da Otakar, re di Boemia, e da Costanza, figlia di Filippo di Svevia, imperatore del Sacro Romano Impero. Era la tredicesima figlia della coppia e ricevette il nome di Agnese in onore di sant’ Agnese di Roma, martire del III secolo. Fin da bambina, mostrò una grande pietà e una spiccata sensibilità verso i bisognosi. Ricevette un’educazione cristiana e culturale, imparando il latino, il tedesco e il boemo. A dodici anni, fu fidanzata con Enrico, figlio dell’imperatore Federico II, ma il matrimonio non si realizzò per motivi politici. Successivamente, le furono proposti altri sposi, tra cui il re d’Inghilterra Enrico III e il re di Francia Luigi IX, ma Agnese rifiutò tutti, manifestando il suo desiderio di consacrarsi a Dio con il voto di verginità.
Ottenuto il permesso del padre e del papa Gregorio IX, entrò nell’Ordine delle Clarisse, fondato da santa Chiara d’Assisi, e si stabilì nel monastero di San Francesco a Praga, che lei stessa aveva fatto costruire con l’aiuto del fratello Venceslao, succeduto al padre sul trono di Boemia. Nel 1234, fu eletta badessa del monastero e si impegnò a seguire la regola di san Francesco d’Assisi, basata sulla povertà, sull’umiltà e sulla carità. Sotto la sua guida, il monastero divenne un centro di vita spirituale e di assistenza sociale, accogliendo le donne nobili che volevano abbracciare la vita religiosa, ma anche i poveri, gli ammalati e i lebbrosi, che ricevevano cure e conforto da parte delle suore. Agnese mantenne una stretta corrispondenza con san Francesco e con santa Chiara, dai quali ricevette consigli e incoraggiamenti. Fu anche amica di altri santi dell’epoca, come san Domenico, fondatore dell’Ordine dei Predicatori, e san Bonaventura, teologo francescano. Morì nel 1282, all’età di 71 anni, dopo aver sofferto di una lunga malattia. Fu sepolta nel monastero di San Francesco, dove si conservano ancora le sue reliquie.
Il culto di sant’ Agnese di Boemia
Il culto di sant’ Agnese di Boemia si diffuse subito dopo la sua morte, grazie alla fama di santità e ai miracoli che le furono attribuiti. Tuttavia, la sua canonizzazione fu ritardata per vari motivi, tra cui le guerre husssite che devastarono la Boemia nel XV secolo e distrussero il monastero di San Francesco. Solo nel 1874, papa Pio IX la proclamò beata e nel 1989, papa Giovanni Paolo II la canonizzò, durante la sua visita a Praga. Il 2 marzo 1990, lo stesso papa la nominò patrona della Repubblica Ceca, riconoscendo il suo ruolo di promotrice della cultura, della pace e della solidarietà nel suo paese. La sua festa liturgica si celebra il 2 marzo, giorno della sua morte. Sant’ Agnese di Boemia è invocata come protettrice delle donne, delle famiglie, dei malati e dei poveri. È raffigurata con l’abito delle Clarisse, con il giglio simbolo della purezza e con il modellino del monastero di San Francesco.