Non si sa ancora se il Papa avrà sciolto le riserve e accettato di visitare l’Argentina a settembre, perché lo stesso Papa Francesco aveva considerato il viaggio “tra parentesi” nelle sue ultime uscite pubbliche. Ma sembra certo che il presidente Javier Gerardo Milei, che in campagna elettorale aveva usato toni quasi offensivi contro il Papa, vorrebbe la visita del Papa, definito prima della canonizzazione di Mama Antula come “l’argentino più importante della storia”, con la speranza di essere lui il presidente che accoglierà il primo pontefice argentino della storia nel suo primo viaggio di ritorno del suo Paese.
Il Papa mai nella sua patria
Perché Papa Francesco, che pure in questi 11 anni di pontificato si è spinto fino al Paraguay ed è stato diverse volte in America Latina, ma non è mai andato nella sua Patria, e questo finalmente potrebbe essere l’anno buono.
Papa Francesco e Milei hanno parlato in privato per una ora, hanno messo da parte le tensioni verbali che c’erano state in campagna elettorale, e hanno probabilmente cercato di trovare un punto di incontro.
I doni del Papa sono stati un medaglione in bronzo ispirato al baldacchino di San Pietro, i volumi dei documenti papali, il Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 2024 da lui firmat personalmente la mattina, come si fa con tutti i presidenti.
Millei ha portato un dono istituzionale, un dono che rappresenta la collaborazione Stato-Chiesa, un dono personale. Il dono istituzionale è la copia del documento con cui il governo argentino accreditava Juan Bautista Alberdi come Engargado de Negocios presso il Papa, risalente al 1854.
Lo scambio dei doni
Quindi, il dono che rappresenta la collaborazione Stato – Chiesa, o comunque l’importanza della Chiesa nello Stato argentino, è l’annullo filatelico dedicato dalle Poste Argentine a Mama Antula.
Il dono personale sono il dulce de leche e le gallette al limone della marca preferita dal Papa.
Molto lungo anche il bilaterale in Segreteria di Stato, dove Milei si è confrontato con il Cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, e con l’arcivescovo Paul Richard Gallagher, ministro vaticano per i Rapporti con gli Stati e le organizzazioni internazionali
Il comunicato del colloquio è però piuttosto scarno. La Sala Stampa comunica brevemente che “durante i cordiali colloqui in Segreteria di Stato è stato espresso compiacimento per le buone relazioni tra la Santa Sede e la Repubblica Argentina e la volontà di rafforzarle ulteriormente. Ci si è poi soffermati sul programma del nuovo Governo per contrastare la crisi economica. Nel prosieguo della conversazione, sono stati toccati alcuni temi di carattere internazionale, in particolare i conflitti in atto e l’impegno per la pace tra le nazioni”.
Le misure economiche in Argentina
In queste poche parole, si racchiude anche la preoccupazione per alcune delle misure economiche prese da Milei, riprendendo anche dei temi riguardo il possibile squilibrio economico e sociale.
Papa Francesco aveva chiamato informalmente Milei il 21 novembre, prima che iniziasse il suo mandato da presidente il 10 dicembre. Il contatto telefonico aveva avuto luogo tramite l’oftalmologo del Papa Fabio Bartucci, amico del candidato capo del governo della Città di Buenos Aires Ramiro Marro. Il Papa ha chiamato nel mezzo di una intervista televisiva registrata, e Milei ha interrotto l’intervista per avere la conversazione con il Papa.