“Auspichiamo che non ci sia una escalation”, “la cosa è molto legata alla liberazione degli ostaggi ma se si riesce a risolvere la questione della liberazione degli ostaggi ci sarebbe meno impellenza di intraprendere una azione di terra”. Lo dice il segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin, a margine di un convegno in Campidoglio sulla figura del diplomatico Vaticano Achille Silvestrini. Alla domanda se il Papa incontrerà i familiari degli ostaggi, risponde:” Stiamo pensando su questo, abbiamo visto che sono qui e sono stati ricevuti a livello italiano, per noi ancora non è stata presa una decisione penso che entro oggi si farà”.
Ribadisco appello pro ostaggi e crisi umanitaria
“Mi unisco all’appello che il Papa ha fatto tante volte durante questo tempo di guerra, l’appello è che le ragioni della pace possano prevalere sulla violenza e sulla guerra quindi scendendo al concreto è un appello per la liberazione degli ostaggi e per la crisi umanitaria di Gaza”. È quanto afferma il segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin, a margine del convegno “Il cardinale Achille Silvestrini, uomo del dialogo”, in corso al Campidoglio con i saluti introduttivi del sindaco Roberto Gualtieri.
“Questi – ha aggiunto sono i due focus attorno ai quali si sta concentrando l’azione della Santa Sede”. Alla domanda su se ci sia stata una risposta alla offerta di mediazione da parte della Santa Sede, ha risposto: “Credo che grandi spazi al momento non ci siano, però c’è la presenza in loco della chiesa attraverso il Patriarcato latino di Gerusalemme e credo che ci sia qualche interlocuzione in questo senso, qualche scambio di messaggi, è più su quel versante che si sta tentando di fare qualche cosa”.
Per quanto riguarda la telefonata intercorsa ieri tra Papa Francesco e il presidente turco Erdogan, Parolin ha spiegato di “non essere al corrente dei contenuti”. Con il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, invece “ci sono stati contatti, loro possono svolgere un ruolo importante”. Alla domanda se la Santa Sede abbia richiesto un “Cessate non il fuoco”, Parolin ha specificato: “Noi non abbiamo mai usato la parola cessate il fuoco, ma siamo attenti alle cose umanitarie”
I bambini innocenti sono le prime vittime
“Certamente, i bambini sono le prime vittime, bambini che sono stati straziati da Hamas ma anche i bambini che muoiono sotto le bombe , si deve tenere conto della loro innocenza”. Lo dice il segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin, a margine del convegno “Il cardinale Achille Silvestrini, uomo del dialogo”, promosso in Campidoglio nel centenario dalla nascita da Villa Nazareth e dall’ assessorato alle Politiche sociali e alla Salute di Roma, cui ha preso parte anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. “Il Papa- ha detto anche Parolin– ha trovato anche ascolto presso lo stesso presidente degli Stati Uniti Joe Biden”. Alla domanda se sono possibili altri contatti con leader mondiali, ha risposto: “Sì, il Papa è molto disponibile, tutto quello che è possibile fare lo faremo”. “L’Ucraina – ha anche osservato – è uscita un po’ dall’attenzione ma certamente anche su quello continuiamo a lavorare, sempre sul lato umanitario, Continuiamo a prestare attenzione alla situazione Ucraina”.
Due popoli due stati, spiega infine tornando alla nuova guerra in Israele, rimane per la Santa Sede, “come soluzione definitiva, cui molti ormai non credono più ma rimane l’unica soluzione viabile per un futuro di pace e di serena vicinanza tra i due stati attraverso il dialogo”. (ANSA).