“Io spero che Papa Francesco si fidi di me, spero di non aver dato un motivo di non fidarsi piu'”: lo dice mons. Georg Gaenswein, lo storico segretario di Ratzinger, alla trasmissione di Bruno Vespa ‘Cinque Minuti’ in onda su Rai Uno. Quanto al suo futuro Gaenswein dice: “Questo me lo dira’ il Santo Padre tra pochi giorni”. Alla domanda se sia fedele a Bergoglio, Gaenswein ha risposto: “Fedele e leale: e’ il Papa della Chiesa cattolica e il successore di Pietro, come sono stato fedele a tutti i suoi predecessori”. Gaenswein ha ricordato il momento in cui Papa Francesco lo ha allontanato dalla Casa pontificia di cui lo storico segretario di Ratzinger ha ancora oggi la carica di Prefetto. “Tre anni fa mi ha detto: ‘adesso e’ meglio che lei si occupi di Papa Benedetto e rimanga al monastero e non venga piu’ a fare servizio qui in Prefettura’”. E “Papa Benedetto stesso ha detto: ‘forse lui, Papa Francesco, non si fida piu’ di me e mi ha messo lei come custode’”, ha riferito Gaenswein aggiungendo che Benedetto pronuncio’ quelle parole “in modo ironico”.
Don Camillo e Peppone
“Papa Benedetto amava molto don Camillo e Peppone” – ha continuato mons. Georg Gaenswein alla trasmissione di Bruno Vespa. A Ratzinger piaceva “sia sentire leggere, perche’ spesso una delle nostre memores ha letto ad alta voce, e spesso abbiamo visto anche questi filmati famosi – dice Gaenswein riferendosi alle storie uscite dalla penna di Giovannino Guareschi -. Qualche volta anche don Matteo” era tra i film che erano visti al monastero.
Quanto invece alla musica, i suoi preferiti erano “Mozart e Schubert”. “Fino a qualche mese prima della morte ha cercato di suonare regolarmente ma sempre un po’ di meno perche’ mi ha detto: ‘non mi seguono piu’ le dita’”, riferisce don Georg.
La rinuncia
“Io credo totalmente che Benedetto XVI si sia dimesso per stanchezza fisica e psichica perché ho vissuto accanto a lui per tanto tempo”. Lo ha ribadito mons. Georg Ganswein. “Chi non lo vuole credere inventa mille cose”, ha aggiunto. “Niente guerre ne’ fazioni, io volevo solo dare una testimonianza delle cose vere successe”. Padre Georg Ganswein è tornato a parlare dopo le polemiche sollevate dal suo libro ‘Nient’altro che la verità’ reso noto nel giorno dei funerali del Papa emerito. Intervistato da Bruno Vespa che gli ha chiesto se con quel libro volesse rilanciare la guerra tra fazioni interne del Vaticano, padre Georg ha osservato: “Qualsiasi momento delle pubblicazioni sarebbe stato criticato da qualsiasi persona, l’unico mio obiettivo era mettere chiarezza anche in punti dove c’erano molti molti problemi”. “Chiarezza – ha detto padre Georg – vuole dire dare la verità per tutti quelli che la vogliono sapere”.