Stregati da Sant’Antonio. Nel 2023 si è registrato un vero e proprio boom di pellegrini a Padova sulle orme del santo. I pellegrinaggi registrati in sacrestia sono stati 1.023 a cui hanno partecipato complessivamente 49.339 fedeli. Di questi, 156 sono i gruppi italiani per complessive 7.700 persone e 867 quelli stranieri da 49 nazioni, per complessivi 41.639 devoti . L’anno precedente (2022) i pellegrinaggi registrati erano stati in totale 959, di cui 233 gruppi italiani per 10.505 persone e 726 gruppi stranieri per 31.833 devoti, per un totale di 42.338 pellegrini.
I numeri
Nonostante i flussi siano ancora lontani dal periodo pre-covid (nel 2019 si erano registrati 5.612 pellegrinaggi totali con 260.389 pellegrini da 75 nazioni), anche il dato del 2023 continua a segnare una crescita costante dei pellegrini. Il Paese estero più rappresentato nei pellegrinaggi è stato anche nel 2023 la Polonia con 8.092 pellegrini (quasi 8mila in più rispetto all’anno precedente): da tempo, dopo la visita pastorale dell’allora papa Wojtyła alla Basilica di Sant’Antonio nel 1982, il santuario padovano è diventato meta di molti polacchi che, dopo la canonizzazione di Giovanni Paolo II, proseguono per Roma in pellegrinaggio alla sua tomba. A seguire la Francia con 3.135 pellegrini, la Croazia con 2.524 gli Usa con 2.259 e l’Ungheria con 2.027 , per la prima volta nella cinquina.
L’area di provenienza dei pellegrinaggi esteri
L’area di provenienza dei pellegrinaggi esteri continua a essere principalmente l’Europa (26 nazioni), seguita dalle Americhe (11 nazioni tra Nord e Sud America), Medio oriente e Asia (10 ), Australia e Africa (dalla Nigeria, unico stato di provenienza di devoti africani, sono arrivate 29 persone). I gruppi più piccoli sono arrivati dal Costarica (13 pellegrini) e Israele (18 p., in calo rispetto ai 59 del 2022), mentre da Slovenia, Malesia e Libano sono arrivati 20 pellegrini per ciascuna. Non sono mancati nemmeno quest’anno i devoti da nazioni in conflitto o da ”zone calde” del mondo, tra tutte l’Ucraina con 10 gruppi nel corso dell’anno per un totale 396 pellegrini, l’Iraq da cui è arrivato un gruppo di 52 devoti e, come accennato sopra, la Nigeria e Israele.
L’Italia
Per quanto riguarda l’Italia, nel 2023 sono arrivati al Santo pellegrini da 18 regioni. Quella con il più alto numero di gruppi registrati in sacrestia è stata il Veneto con 43 gruppi per 1.949 persone (in calo rispetto all’anno precedente), seguita daLombardia (1440), Emilia Romagna (536), Friuli Venezia Giulia (525) e Marche (489). Nessun pellegrinaggio organizzato è invece arrivato da Basilicata e Molise. Che i pellegrini siano in aumento lo dimostrano anche i dati relativi alle celebrazioni e ai riti religiosi. Nel 2023 al Santo sono state celebrate 13.033 sante messe, con la distribuzione di 379.500 comunioni (l’anno precedente si erano registrate 12.580 sante messe e 257.000 comunioni).
A celebrarle oltre ai frati minori conventuali della comunità del Santo anche sacerdoti di passaggio (1.882). Tra i molti pastori d’anime che hanno presieduto le sante messe al Santo nel 2023, ci sono stati vescovi, arcivescovi, cardinali. Una buona parte degli arcivescovi proveniva dall’estero: Cile, India, Filippine, Turchia Sri Lanka, Croazia, Benin e Inghilterra.
La Cappella delle reliquie
Aumentato di un terzo il transito delle persone nella Cappella delle Reliquie nel 2023, i cui passaggi sono stati quantificati in 903.357, contro i 687.790 dell’anno precedente. Oltre al 13 giugno, i giorni di massima affluenza nel corso dell’anno sono stati nell’ordine: 1 maggio, Festa dei Lavoratori, con 6.733 passaggi (è questo il giorno del pellegrinaggio annuale al Santo dei devoti dello Sri Lanka che abitano in Italia) e il 26 dicembre, Santo Stefano, con 4.968 passaggi. (Adnkronos).