Lucia Landoni per Repubblica.it
Una serata nella sua parrocchia, circondato dai fedeli che nei giorni scorsi non gli hanno mai fatto mancare il loro sostegno, ma anche dai vertici della Diocesi di Brescia che l’avevano pubblicamente richiamatoper quella messa celebrata in tenuta da ciclista tra gli ulivi di Mazara del Vallo: don Fabio Corazzina, parroco di Santa Maria Nascente nel quartiere bresciano di Fiumicello, riparte dalla “preghiera di riconciliazione” organizzata dalle Acli provinciali per lasciarsi alle spalle le polemiche di cui è stato suo malgrado protagonista nelle ultime settimane. L’evento non è stato trasmesso in diretta su Facebook com’era invece accaduto per la messa siciliana che ha fatto tanto discutere – dato che la reazione del vescovo di Brescia Pierantonio Tremolada era arrivata proprio a seguito di alcuni commenti scandalizzati postati sui social dopo la pubblicazione di quel video – ma don Corazzina ha comunque condiviso il foglio utilizzato come traccia per la celebrazione.
“La vicenda della celebrazione eucaristica a Mazara del Vallo ha suscitato dolore, sconcerto, rabbia, giudizio e confusione – vi si legge – Con il pericolo di creare una crepa nella nostra Chiesa bresciana, una divisione profonda tra chi sta da una parte e chi dall’altra”. Da qui la decisione di organizzare un momento comunitario “per affermare che la comunione e non la contrapposizione, l’unione fraterna e non le posizioni di parte sono fondamentali”. Don Fabio si è mantenuto fedele anche in questa circostanza alla “via del silenzio” scelta sin dall’inizio di questa storia: era presente sull’altare accanto a don Alfredo Scaratti – accompagnatore spirituale delle Acli bresciane e suo collaboratore in parrocchia a Fiumicello – che ha condotto la serata di preghiera, ma non ha mai preso la parola. È però eloquente la vignetta creata per l’occasione e riportata sui fogli distribuiti alle tante persone che hanno riempito la chiesa di Santa Maria Nascente: ritrae lo stesso don Fabio come parte del gregge che segue il pastore, cioè il vescovo Tremolada (…)
“La serata di riconciliazione, così partecipata che molte persone non sono riuscite a trovare posto in chiesa e si sono dovute accontentare di rimanere sul sagrato esterno, ha quindi messo un punto alle polemiche: le varie anime della Chiesa bresciana, dai vertici ecclesiastici alle associazioni cattoliche e ai semplici fedeli, si sono riunite “per dire al mondo che noi ci amiamo e che questo amore trasforma il male in bene” ha sottolineato Pierangelo Milesi, presidente delle Acli provinciali. “Don Fabio Corazzina in tutto questo periodo è rimasto sereno, senza mai dimostrarsi polemico – conclude Toninelli – Così da un episodio potenzialmente divisivo è nato un momento di profonda unione. Ora possiamo davvero considerare chiusa la vicenda”.
Fonte: Repubblica.it – Milano